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AAA genitore cercasi

Arriva su Fox "Padre in affitto", un'insolita situation comedy che si diverte, e ci diverte, con una surreale parodia della nostra società.

Padre in affitto

03.12.2010 - Autore: Valeria Roscioni
Tre come Qui, Quo e Qua. Tre come i Chipman. Tre come Brandon, Gary, e Robby, rispettivamente il corpo (esile), la mente (diabolica) e il braccio (armato), tre fratelli il cui padre è stato messo in prigione per aver “rubato ai ricchi per dare ad altri ricchi” e che non vogliono finire nelle grinfie dei servizi sociali. Al trio (mai come questa volta “allerta e pieno di brio”) non resta allora che trovare un figurante, un adulto che finga di essere un genitore ma non si comporti come tale lasciandoli assolutamente liberi di vivere da soli. La nuova generazione pensa dunque di risolvere il problema della sindrome di Peter Pan, per cui si rimane anche da adulti in casa dei genitori, passando attraverso la generazione che di tale sindrome ha posato la prima pietra: i quasi quarantenni spiantati.

È così che Tyler Labine, già tra gli allegri e demenziali protagonisti di “Reaper -  In missione per il diavolo”, nei panni di uno disgraziato che lavora in un negozio di articoli sportivi e vive in macchina, si ritrovera ad essere letteralmente affittato dai dolci pargoli, per la modica cifra di trecento dollari a settimana, affinché svolga le funzioni burocratiche di un padre. E solo di funzioni burocratiche si tratta: iscrizione a scuola, colloqui con gli insegnanti, soprattutto con quelle carine, e varie manovre per ingraziarsi il preside dopo ogni marachella.

Il quartetto in tal guisa composto è talmente surreale da lasciare quasi attoniti gli spettatori del pilot la cui pazienza verrà ricompensata dalle puntate successive in cui la serie promette di carburare sempre più accelerando non solo il ritmo, immediatamente tutt’altro che galoppante, ma anche le tempistiche di coinvolgimento per cui si familiarizza abbastanza in fretta con il cast e con le dinamiche dei personaggi. La risata non scaturisce, infatti, dal sollievo causato dall’utilizzo dell’ironia proprio lì dove il dente duole, ma dalla precisione con cui battute, freddure e gag arrivano precisamente dove e quando è possibile immaginarle con un certo anticipo. Prima di decretare “Padre in affitto” come cincischiante intrattenimento della fascia preserale, però, vale la pena notare la critica spietata che sottende alla nostra società senza risparmiare la famiglia, il capitalismo, la situazione scolastica e il matrimonio. E, in questo senso, al dente, che duole davvero, dalla semplice fruizione, è offerto un po’ di sollievo in gocce.

Se avete voglia di essere presi a tiro dal violentissimo piccolo Robby, di non capire quasi niente in compagnia di Brandon o di essere comandati a bacchetta da Gary, l’appuntamento è su Fox dal 3 dicembre alle 21:30.
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