La battaglia per la legalizzazione della marijuana in USA ha appena trovato uno sponsor di enorme importanza. Morgan Freeman ha rivelato in una recente intervista di essere un abituale consumatore e che l'erba ha “molti utilizzi utili” a differenza dell'alcol. “La mia prima moglie me l'ha fatta provare tanti anni fa. Come la prendo? In qualunque modo! La mangio, la bevo, la fumo, la aspiro!”.
Una confessione a cuore aperto, a cui però l'attore aggiunge un pizzico di impegno sociale. “Soffro di fibromialgia in un braccio, e l'unica cosa che mi dà sollievo è la marijuana. Dicono anche di aver scoperto che la marijuana aiuta i ragazzi che soffrono di epilessia a ridurre gli attacchi di convulsioni fino al punto in cui questi possono vivere normalmente. Anche solo questo, secondo me, è un argomento sufficiente per legalizzarla ovunque!”.
Freeman ha usato anche un altro esempio, quello di Woodstock, il più grande festival rock di tutti i tempi. “Pensate a Woodstock 1969. Le autorità dissero: 'Non daremo loro fastidio e non diremo niente sull'uso della marijuana', e non ci fu nessun problema o rissa. Pensate poi a quanto è successo a Woodstock '99”. L'attore si riferisce ai disordini scoppiati durante quell'edizione del festival, che causarono diversi arresti.
Negli Stati Uniti, la marijuana è stata già legalizzata in Colorado, Alaska, Oregon, Washington, e nella capitale Washington D.C. In diversi altri stati, tra cui la California, il possesso non è legale ma è comunque de-criminalizzato. Ancora più ampia la lista di stati che ne concede vendita e uso per scopi medici. Insomma, l'ondata di legalizzazione sta pian piano travolgendo gli USA e c'è chi già parla di “fine del proibizionismo”. Non a caso: quando l'alcol fu reso illegale, negli Stati Uniti ci fu un fiorire di bar illegali e mercato nero che andarono ad arricchire le tasche della malavita organizzata. La storia, dunque, si ripete.


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Morgan Freeman: “La marijuana? La mangio, la bevo, la fumo”
L'attore ha rivelato in un'intervista di essere un forte sostenitore della legalizzazione della sostanza su tutto il territorio americano

10.05.2015 - Autore: Marco Triolo