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Gary Oldman attacca la Hollywood “ipocrita”, ma poi chiede scusa

Los Angeles sarebbe “una città in mano agli ebrei”, afferma l'attore difendendo Mel Gibson. Infine si scusa con la comunità ebraica

Apes Revolution - Gary Oldman

29.06.2014 - Autore: Marco Triolo
Lunga è la lista delle star di Hollywood che hanno fatto figuracce in pubblico: da Mel Gibson più volte colto in fallo a sbraitare epiteti razzisti ad Alec Baldwin colto sul fatto mentre insultava pesantemente un paparazzo appostato fuori dal suo appartamento. Ora questi due hanno trovato un collega e un difensore in Gary Oldman, che nel corso di un'intervista al vetriolo rilasciata a Playboy si è scagliato contro il politicamente corretto che domina Hollywood e ha difeso le uscite scomode dei colleghi. Salvo poi chiedere a sua volta scusa in diretta TV.
 
L'attore, che apparirà presto in “Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie”, ha dichiarato che “il politicamente corretto è spazzatura” e ha detto di Mel Gibson: “Si è ubriacato e ha detto alcune cose che tutti noi abbiamo detto prima o poi. Siamo tutti dei dannati ipocriti”. Oldman si riferisce all'episodio, avvenuto nel 2006, in cui Gibson è stato fermato per sospetta guida in stato di ebrezza e ha attaccato l'agente di polizia dicendo “Gli ebrei sono responsabili di tutte le guerre nel mondo”. “Il poliziotto che lo ha arrestato non aveva mai usato la parola 'negro' o 'ebreo'?”, si chiede Oldman. “Mel Gibson vive in una città in mano agli ebrei e ha detto la cosa sbagliata, ha sputato nel piatto in cui mangia. Adesso è un reietto, un lebbroso”.
 
Stessa cosa per Baldwin, che ha attaccato un paparazzo definendolo “frocio”. “Non posso incolpare Alec per aver chiamato un tizio che non lo lasciava in pace 'frocio' mentre usciva furioso dal suo palazzo. Ma la gente lo perseguita”. L'attore si è scagliato anche contro i conduttori di programmi satirici a cui, secondo lui, sarebbe tutto permesso. “Bill Maher potrebbe chiamare uno 'frocio' e cavarsela. Quest'anno ha detto a Seth MacFarlane: 'Pensavo che avresti condotto gli Oscar di nuovo e invece hanno preso una lesbica'. È meno offensivo di Alec Baldwin che chiama uno 'frocio' per la strada? Non capisco”. Oldman ha già attaccato in passato chi, secondo lui, si nasconde dietro la satira per dire cose che normalmente non si possono dire. “Agli Oscar – ha concluso – se non votavi per 12 anni schiavo eri considerato razzista. Bisogna sempre stare molto attenti a quello che si dice. Io ho certamente punti di vista e opinioni particolari che non sono condivisi molto in questa città, ma non sono decisamente un fascista o un razzista”.
 
Meno di ventiquattro ore dopo, Oldman, resosi conto della figuraccia, ha chiesto scusa in una lettera  alla Anti-Defamation League, agenzia non governativa che combatte contro l'anti-semitismo. “Gentili signori della ADL – si legge nella lettera – Sono profondamente rammaricato che i commenti che ho rilasciato nella mia intervista a Playboy siano stati offensivi verso molti appartenenti alla comunità ebraica. Una volta che io stesso ho letto i miei commenti in forma scritta, ho capito quanto insensibili possano essere e quanto possano contribuire allo sviluppo di nuovi falsi stereotipi. Tutto ciò che contribuisce a nutrire questo cliché è inaccettabile, incluse le mie parole al riguardo”. “Spero che capirete che questa lettera di scuse è sentita e sincera e che ho un'affinità personale per gli ebrei in generale, e per quelli che sono nella mia vita – ha aggiunto – Il popolo ebraico, oppresso durante le epoche, è il primo ad ascoltare la voce di Dio, dunque di sicuro sono loro i prescelti”.
 
L'attore ha concluso il suo “tour di scuse” apparendo al Jimmy Kimmel Live, seguitissimo talk show americano dove ha detto: “Sono un personaggio pubblico e dovrei servire da esempio e ispirazione. Ho cinquantasei anni, avrei dovuto capirlo”. Meglio tardi che mai.
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