
Questa è la trama di "Basta che funzioni", il film che segna il ritorno di Woody Allen alle atmosfere newyorchesi, dopo quattro film girati in Europa, tra Inghilterra e Spagna. Negli ultimi anni, le sue storie hanno sempre suscitato due tipi di reazioni: ci sono quelli che pensano che il regista abbia perso il suo genio e quelli che credono sia tornato alla sua forma vincente. Eppure, nonostante i suoi film non siano mai campioni d’incassi, Allen continua ad essere più che mai prolifico, girando un film l’anno.

Questa volta, però, la critica americana non ci ha messo un attimo ad abbattere il film, uscito negli USA nel weekend: “Whatever Works è uno dei film meno interessanti di Woody Allen – scrive Claudia Puig su USA Today – Un vera delusione dopo l’elegante 'Vicky Cristina Barcelona': come quello era interessante così questo nuovo film è disastroso”. A.O. Scott del New York Times scrive: “L’immaginazione del signor Allen è tornata a Manhattan dopo aver speso gli ultimi anni all’estero… e si vede che è colpito da un estremo caso di jet lag”. E Lou Lumenick del New York Post sottolinea: “Woodman ritorna a New York dopo un soggiorno di quattro anni e nonostante conosca bene questo territorio, non ci sono i risultati del passato”. E Joe Morgenstern del Wall Street Journal riassume il tutto, scrivendo: “Whatever Works non funziona”.

Molti critici hanno puntato proprio contro la performance dell’attore Larry David, che nel film ha il ruolo di un vecchio intellettuale misantropo. Rafer Guzmán di Newsday, ad esempio, scrive che la sua recitazione “spazza via la vulnerabilità e la dolcezza che Allen ha messo nel personaggio”. E a questi attacchi si affianca anche Kenneth Turan del Los Angeles Times: “Si tratta di un ruolo in cui Allen sarebbe perfetto. Non c’è dubbio che una sua performance avrebbe reso la parte più graffiante di David”. A difesa del suo protagonista, Allen ha detto: “Larry è in grado di mettere in scena un tipo di humour sarcastico. Sapete, Groucho Marx aveva questa abilità: il pubblico si sentiva offeso, finché Groucho non si metteva a insultarli davvero. Larry ha questo dono. Se l’avessi interpretato io il ruolo, sarebbe stato meno cattivo”. “Non è la prima volta che lavoro con Woody – ha detto l’attore – Ho avuto piccolissimi ruoli anche in 'Radio Days' e 'New York Stories'. Quando mi ha offerto il ruolo ho pensato: 'Non credo sia una buona idea. Non mi piacciono le sfide, non mi piace sconfinare dalla mia zona di tranquillità, che è di circa mezzo centimetro'… Ma Woody mi ha detto che con un po’ di sforzo, ce l’avrei fatta, che si trattava di qualcosa che avrei potuto fare tranquillamente”.
A proposito di questo suo ritorno nella Grande Mela, Allen ha dichiarato alla conferenza stampa del film: “Sono cresciuto a Brooklyn e non ho mai conosciuto New York davvero. Per sapere qual è la vera New York, dovreste parlare con Spike Lee o Martin Scorsese. Io ho sempre conosciuto questa città nel modo in cui veniva rappresentata sullo schermo: e quindi tappi di champagne che volano, persone con indosso lo smoking e ascensori che si aprono direttamente all’interno dell’appartamento. Questa è la New York che ho sempre messo nei miei film e che ho anche cercato di vivere nella mia vita… mi è costato tanto dolore!”.

Come molti film di Allen “Basta che funzioni”, distrutto negli USA, potrà anche essere acclamato nel nostro continente: noi europei non abbiamo mai perso entusiasmo verso i film del regista. La pellicola sarà distribuita in Italia dalla Medusa Film a partire dal 18 settembre, intanto il “piccoletto di New York” si prepara a riattraversare l’oceano per girare il suo nuovo film. Sarà interpretato da Naomi Watts, Freida Pinto di “The Millionaire”, Josh Brolin, Antonio Banderas e Anthony Hopkins: “È davvero costoso girare a New York – ha spiegato il regista - Io giro sempre a budget bassissimo. Mi piace girare a New York perché ci vivo e la amo, ma costa una fortuna. Sono andato a Londra e ho ingaggiato inglesi per fare ‘Match Point’, ma l’avevo scritto per girarlo negli Hamptons. Si trattava di una storia americana che sono stato costretto a inglesizzare. La stessa cosa accadrà col mio prossimo film che girerò a Londra”.