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Wolf Creek

Girato con un budget ridottissimo e presentato con successo a Cannes, arriva nelle nostre sale questo piccolo cult australiano, un serial-thriller accompagnato anche da un discreto risultato ottenuto al box office

Wolf Creek

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Id., Australia, 2005.
Regia di Greg McLean;
con John Jarratt, Cassandra Magrath, Andy McPhee, Kestie Morassi


Liz (Cassandra Magrath) e Cristy (Kestie Morassi) sono due ragazze inglesi venute in vacanza in Australia, dove conoscono il giovane ed aitante Bazza (Andy McPhee). I tre iniziano un viaggio con un’automobile scassata lungo le desolate highways del continente, intenzionati a raggiungere lo splendido “Wolf Creek”, un cratere naturale creato dalla caduta di un meteorite in età preistorica.

Quando la macchina si ferma inopinatamente nel bel mezzo della notte, i tre si trovano sperduti in mezzo al nulla ai piedi del cratere. A soccorrerli è Mick Taylor (John Jarratt), un cacciatore che passava li per caso. Gentile e disponibile, l’uomo accompagna i tre malcapitati nel luogo in cui vive, una rimessa che si presenta come del tutto inospitale. Felici di non essere rimasti soli in mezzo alla notte, i giovani non si rendono inizialmente conto del pericolo che potrebbero correre nelle mani dell’uomo…

Girato con un budget ridottissimo e presentato con successo a Cannes, arriva nelle nostre sale questo piccolo cult australiano, un serial-thriller accompagnato anche da un discreto successo ottenuto a livello internazionale.

Partiamo subito dall’annotare che, rispetto alle possibilità produttive di una simile opera, il risultato estetico è più che valevole. La fotografia e l’ambientazione – mescolata ad una buona “sporcatura” delle scenografie – rendono “Wolf Creek” un lungometraggio visivamente accattivante, aiutato dalla regia di Greg McLean, che sa senza dubbio sfruttare la bellezza ed insieme l’inquietudine degli sconfinati paesaggi naturali dell’Australia.

“Wolf Creek” si regge però su un canovaccio di sceneggiatura che mai sforna sorprese narrativamente avvincenti. Di pellicole di questo genere negli ultimi anni se ne sono viste a dozzine, a partire dall’affascinante remake de “Non aprite quella porta” (The Texas Chainsaw Massacre, 2001) al più bislacco “Alta tensione” (Haute Tension, 2005).

Se non siete particolarmente esigenti e appassionati del genere thriller-horror e non avete visto l’enorme produzione americana (e non) che ha popolato le nostre sale in tempi recenti, allora questo “Wolf creek” potrebbe riservarvi dei piccoli brividi e qualche gustoso salto sulla poltrona del cinema.