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Viaggi nel tempo e nello spazio

La teoria dei viaggi nel tempo è una delle innovazioni narrative delle ultime stagioni di "Lost" e forse una delle più interessanti della mitologia dell'Isola.

Lost: Benjamin Linus

31.01.2010 - Autore: Elisabetta Tirabassi
A quanto ne sappiamo l’Isola grazie al suo particolare campo magnetico è in grado di spostare le coscienze delle persone indietro nel tempo. Così succede a Desmond dopo aver attivato la safety Key e così succede al gruppo dei naufraghi rimasti sull’isola dopo che Ben attiva la ruota nella stazione Orchidea in grado di riportarlo sulla terra ferma e nello stesso tempo di spostare l’isola. La grande contro indicazione dell’elettromagnetismo è che in questi viaggi spazio temporali la coscienza delle persone viene in qualche modo messa a dura prova e se non si ha una costante, un comune denominatore tra passato e futuro che tenga la coscienza ancorata alla realtà, si finisce per morire per un versamento cerebrale.

L’idea dei viaggi nel tempo non è sicuramente nuova nell’ambito letterario, televisivo e cinematografico e non sono neanche nuovi gli interrogativi legati a questo fenomeno. Infatti in ogni storia che parli dei viaggi nel tempo il problema fondamentale rimane quello del destino e della conseguente possibilità di cambiarlo con due soluzioni. O i viaggi nel tempo e la modifica anche di un piccolissimo aspetto del passato conducono inevitabilmente a uno sconvolgimento totale del futuro che quindi non sarà mai più lo stesso; o prevale l’idea che il destino vinca su ogni possibile comportamento e che ogni azione compiuta anche durante gli sbalzi temporali porti comunque al medesimo effetto. Come se ogni essere vivente fosse irrimediabilmente costretto a vivere una vita già delineata dove nessun cambiamento è possibile.

Per quanto riguarda “Lost” è ancora difficile essere sicuri di quale sia il principio a cui si sono rifatti i due autori. Durante le ultime serie, infatti, si è sempre rimarcata l’idea che il destino sia immutabile. Così è stato per Desmond e per Charlie e così ha sempre ribadito lo scienziato Daniel Faraday. Ma durante le puntate finali della quinta stagione è stato rimesso tutto in discussione. Faraday sembrava essersi convinto della possibilità di cambiare il destino grazie ad agenti esterni come le scelte personali e Jack, insieme a Kate, Sawyer e Juliet hanno cercato di creare un Reset che li facesse tornare a prima dell’incidente.

La sesta serie di conseguenza dovrà spiegarci se i naufraghi sono riusciti veramente a cambiare i loro destini o se la presunta esplosione abbia invece generato proprio quella serie di eventi che hanno portato alla caduta dell’aereo in un angosciante circolo chiuso dove i protagonisti sono vittime di se stessi.

Si accettano anche in questo caso scommesse, ma una cosa è certa: in “Lost” niente è mai semplice come sembra.