Una storia di maternità mancata, di guerra e di grandi amori che nascono nelle intemperie più atroci. "Venuto al mondo" ultima fatica del regista Sergio Castellitto, ritrova la partner artistica di "Non ti muovere", Penelope Cruz, e la moglie, Margaret Mazzantini, scrittrice, per raccontare l'incontro tra Gemma e Diego (Emile Hirsch), sullo sfondo dell'assedio di Sarajevo. Roma, Sarajevo, due città, una storia d'amore, un figlio che rappresenta la speranza. Ecco cosa ci hanno raccontato in un'intervista esclusiva.
Penelope, quanto ti ha aiutato essere diventata madre nel recitare la parte di Gemma?
Non è che non capivo il personaggio prima ma dopo quell'esperienza, capisci ancora di più quello che lei non ha, un'ossessione, quello che lei perde. E dopo arriva alla sua vita in una maniera originale. Arriva questo figlio, che le porta tanta felicità e che sarà l'amore della sua vita.
Avete girato a Sarajevo, c'è stato qualche incontro particolare con queste persone che ti ha colpito?
Sì, la gente è molto generosa, molto speciale, è un posto dove mi piacerebbe tornare. La gente ha cominciato da zero, hanno lottato molto e ci hanno raccontato delle storie terribili. Adesso c'è un'altra aria.
Margaret Mazzantini, il titolo "Venuto al mondo" è un'espressione un po' insolita per descrivere una nascita, è accogliente, come mai questo titolo?
E' qualcosa di più, è essere accolto da una comunità. Io ho scritto questo libro affamata d'amore e poi credo che l'arte si muova sempre intorno ad una mancanza. Il film è una storia d'amore con una zoppia. Una donna un po' più grande più intellettuale e un giovane ragazzo, un fotografo di pozzanghere, di cose che non si vedono. Come se fotografasse cose appartenenti al futuro.
Sergio Castellitto, il film mescola dramma e ironia, ci sono questi personaggi strambi e colorati, come ha lavorato su questi due aspetti e soprattutto, quest'aspetto dell'ironia nonostante tutto, è una caratteristica che ha osservato appartnere alla gente di Sarajevo?
Esatto, è una considerazione molto giusta questa. Una tragica caratteristica di questi popoli, anche Checov è pieno di ironia. In guerra l'ironia diventa l'ossigeno per sopravvivere, c'è ironia nel fatto che le ragazze di Sarajevo, si truccavano e uscivano con i tacchi correndo e sfidando i cecchini. C'è una bellissima scritta che troneggia a Sarajevo e dice "We didn't die last night".
Venuto al mondo, in uscita l'8 novembre è distribuito da Medusa Film


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Venuto al mondo: intervista al cast
Penelope Cruz si racconta

08.11.2012 - Autore: Alessia Laudati