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Venezia: Lindsay Lohan, Paul Schrader e il porno d'autore

Alla mostra The Canyons, scritto da Bret Easton Ellis e interpretato dal pornodivo James Deen

The Canyons - James Deen, Lindsay Lohan

19.08.2013 - Autore: Marco Triolo
Massacrato dalla critica, tormentato da una primadonna inaffidabile, il nuovo film di Paul Schrader un giorno potrebbe ispirare un film a sua volta, tanto è stata complicata e drammatica la lavorazione. The Canyons, sulla carta, aveva tutte le qualità per diventare una riflessione amara e affilata sul vuoto che attanaglia attori e produttori della Hollywood odierna e sulla morte del cinema tradizionale, soffocato dal video on demand e dall'ascesa delle serie TV nell'immaginario collettivo. “Che differenza c'è tra un video di cinque minuti su Vimeo e una stagione da tredici ore di The Killing?”, si chiede Schrader. “Sono entrambi film”.

Nonostante le buone intenzioni e la scelta azzeccata, almeno, ripetiamo, sulla carta, dei due interpreti principali, la critica non ha assolutamente apprezzato il film, definito “tedioso e pieno di sé”, “zoppicante e inefficace” e “un impotente tentativo di realizzare un noir contemporaneo”, nel quale alcuni salvano a malapena la performance di Lindsay Lohan.



La problematica ex-star ha infatti scelto di partecipare a questo film nel tentativo di rifarsi un nome e una carriera. The Canyons è stato girato con un micro-budget, circa 250.000 dollari di cui buona parte è stata raccolta su Kickstarter e donata da Schrader, il produttore Braxton Pope e lo sceneggiatore Bret Easton Ellis. Esatto, proprio l'autore di American Psycho che, dopo il calo di vendite dei suoi ultimi lavori, ha deciso di intraprendere la carriera di sceneggiatore senza abbandonare i tratti distintivi della sua bibliografia: al centro di The Canyons ci sono ancora una volta dei sociopatici, mossi da violenti conflitti che li portano a compiere azioni riprovevoli.

Il fatto che i due protagonisti del film siano interpretati dalla Lohan e dal pornodivo James Deen, non fa altro che aggiungere un'aura “maledetta” al progetto, nonostante Deen sia noto per la sua personalità totalmente opposta all'immagine pubblica di uomo diventato famoso grazie al suo pene. Deen è completamente diverso da Christian, il piccolo produttore geloso delle attenzioni riservate alla moglie Tara (Lohan) dalla star del film in cui lei sta lavorando. “Christian è il classico sociopatico alla Bret Easton Ellis, un protagonista che è anche il cattivo e nel quale ci si riesce a identificare anche se ha ammazzato un sacco di gente. Mi è piaciuto interpretarlo, ma non sono certo io”.

E infatti Deen, che nella sua carriera ha anche diretto e prodotto film porno, oltre a recitarvi, si è sempre presentato in orario sul set, concentrato e disponibile, a differenza della sua co-star. Lindsay Lohan ha una fama che la precede, ma a giudicare dalle voci provenienti dal set (confermate in un articolo del New York Times) è totalmente meritata. L'attrice si è attivamente interessata al film e al ruolo di Tara (inizialmente, era destinata a interpretare un altro personaggio) ma, dopo averlo ottenuto, ha iniziato la sua routine composto da ritardi, capricci, fughe e comportamenti auto-distruttivi. Per alcuni giorni si è data alla pazza gioia con l'amica Lady Gaga, che come lei risiedeva al prestigioso Chateau Marmont, e ha contestato la scelta di Deen come protagonista, spaventata dal fatto che l'attore l'avrebbe eclissata in quello che lei intendeva come il suo grande ritorno in scena.



Da parte sua, Schrader (sceneggiatore di Taxi Driver e regista di American Gigolo) ha fatto di tutto per contenerla e spremere fino all'ultima goccia di recitazione da una ragazza di indubbio talento, che sembra aver scelto come missione per la vita rendere impossibile quella degli altri. Il regista è arrivato a licenziarla in tronco solo per spaventarla a morte, limitandone la condotta imprevedibile con la minaccia non detta “Se pensi di essere nei guai adesso, aspetta di venir licenziata da un film a micro-budget”. Durante una scena di sesso a quattro particolarmente difficile, in cui la Lohan avrebbe dovuto recitare con altre due pornostar oltre a Deen, Schrader è arrivato a spogliarsi per convincerla a uscire da un armadio in cui si era rintanata e a togliersi finalmente l'accappatoio per girare la scena.

Il risultato, come dicevamo, è stato demolito dalla critica nel suo tentativo di conciliare film d'autore e materia trash per paparazzi. Eppure, la speranza è che, come ogni film difficile, The Canyons semplicemente non sia per tutti e non sia stato compreso dalla critica americana, troppo vicina al mondo qui descritto per analizzarlo in maniera obbiettiva. Staremo a vedere quando The Canyons verrà proiettato fuori concorso al festival di Venezia.