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"Variety": Berlino non al pari di Cannes o Venezia

Dopo le dure posizioni dei giornali tedeschi contro le scelte della giuria della Berlinale, anche "Variety" attacca duramente l'ultima edizione del festival

Cesare deve morire - I Fratelli Taviani ritirano l'Orso d'Oro a Berlino 2012

21.02.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Anche "Variety", vera e propria Bibbia del giornalismo cinematografico americano, si allinea sulle recenti prese di posizione di alcuni giornali tedeschi come lo "Spiegel", criticando non poco la 62esima Berlinale appena conclusa.

In un articolo firmato da Justin Chang e intitolato  “Berlin titles beat lowered expectations”, si lamentano infatti mancanze di film come "Una separazione" di Asghar Farhadi o "The Turin Horse" di Bela Tarr, entrambi presentati l'anno scorso (il primo ha vinto l'Orso d'oro), così come si giudica un documentario creativo, ma prevedibile "Cesare deve morire", il film dei fratelli Taviani che ha ottenuto il premio più importante. Un premio che invece, almeno secondo il critico, sarebbe dovuto andare a "Tabu" del portoghese Miguel Gomes, che viene descritto come "fortemente innovativo".

"Allo stato delle cose", decreta infine Chang, "Berlino semplicemente non è più nella posizione di fare la corte agli autori di classe mondiale, che affollano Cannes e Venezia".
 
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