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Up, l'animazione in poesia

Un vecchio dalla burbera umanità, 20.622 palloncini che sollevano da terra la sua casa, un grande amore, una nuova amicizia inaspettata e un viaggio avventuroso. Ecco gli elementi che fanno di Up un capolavoro assoluto che entusiasma e commuove.

Up

15.10.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Da oggi in tutti i cinema, distribuito dalla Walt Disney, arriva Up l’ultimo nato in casa Pixar. Elogiare la casa di animazione creata da John Lasseter è inutile, i loro film parlano da soli, se poi aggiungiamo che Up è stato scelto come film di apertura del Festival di Cannes e che a John Lasseter e ai suoi più stretti collaboratori è andato il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra di Venezia. Si chiude il cerchio.

Carl, un vecchietto da poco rimasto vedovo, ha sempre sognato, insieme alla moglie, di andare a visitare Paradise Falls in Sud America. Nel momento in cui minacciano di sfrattarlo, l’anziano arzillo decide di appendere migliaia di palloncini alla sua villetta e partire per l’agognata meta. Con sua grande sorpresa quando è già sospeso in aria qualcuno bussa alla sua porta: è Russell, un giovanissimo boy scout con il quale intraprenderà una incredibile avventura.

Up è un film bellissimo, divertente, commovente, vero come la vita. Talmente riuscito che abbiamo visto vari colleghi uscire con gli occhialini 3D umidi per le lacrime versate. “Pete Docter e Bob Peterson che hanno diretto Up hanno lavorato due anni allo script- ha affermato Lasseter - Questo per dirvi che se la pellicola è riuscita non è grazie (solo) agli effetti speciali, al 3D, ma perché racconta una grande storia. Io adoro il 3D ma se non hai una storia umana, vera da raccontare, non ci sono effetti speciali che tengano. I nostri personaggi devono sembrare degli amici che conosciamo bene. Questo è il nostro modo di lavorare e di vivere”. Questa è la forza della Pixar e vi assicuriamo che Carl rimarrà nel vostro cuore. Ora si scommette sull’Oscar! 


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