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Un'amazzone per uomini 'super'

Kate Bosworth l'abbiamo vista in "Le regole dell'attrazione" e "Wonderland" e l'aspettiamo per il futuro Superman. Ma chi è veramente Kate Bosworth?

Kate Bosworth

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano e Matteo Nucci
Accettare le sfide. Un occhio color nocciola, l’altro blu. Amazzone. “Brains not brawns”. Orlando Bloom. Studentessa modello. Organizzazioni no-profit. Robert Redford. La maledizione di Superman. Brett Easton Ellis. Surf. California. National Honoris Society. Una foto di Natale al primo provino. New York. Cinema.

Kate Bosworth. Un nome che ancora non suona familiare. Ma il volto? Difficile dimenticarla. E se in America la conoscono bene non solo gli esperti, in Europa ci manca poco, manca l’ultimo passo, quel Superman, sicuramente quel Superman attesissimo e sempre rimandato, in cui sarà Lois Lane.

Ci voleva Kate Bosworth per affrontare la maledizione di Superman? Il ritorno del superoe che nessuno si contende per le paure più stupide, come se esistesse veramente, la sfiga! Ci voleva una che sa che la fortuna è una forma d’intelligenza e nient’altro, una intelligente, appunto.

L’eterocromia di Kate lascia frastornati ma è meglio ascoltarla. Una che nelle scuole ha sempre raggiunto livelli di eccellenza, una sportiva ma che preferisce impegni ‘politici’ nel senso più vero del termine, una che al provino nella fredda New York mandò una foto sotto l’albero di Natale. Una che cerca Orlando Bloom ovunque e quasi riusciva a tenerlo nascosto.

L’astro di Kate è nato con i cavalli. Campionessa, espertissima amazzone, la giovanissima Bosworth (2 gennaio 1983, L.A.) nel 1998 fu scelta per “L’uomo che sussurrava ai cavalli” con Robert Redford. Esperienza che l’avrebbe segnata per sempre. Dopo è venuto quel che non si sarebbe mai aspettata, infatti. E cioè una carriera con destinazione pochi chilometri più in là, ma non tra i cavalli, bensì fra le star: dietro casa, Hollywood.

Una serie tv, innanzitutto (“Young Americans”), nello stesso anno in cui uscivano “Remember the Titans” e “The Newcomers”. Del 2002 invece è il grande salto: “Blue Crush” significa donne e surf e significa anche grande popolarità. Arrivano ruoli importanti: “Le regole dell’attrazione” dal romanzo di Ellis e “Wonderland” con Val Kilmer-John Holmes. “Win a Date with Tad Hamilton” di passaggio verso due altri film in uscita e l’attesissimo ritorno del supereroe.

Si girerà nel 2006 e Kate non ha paura. Né fretta, ovviamente. Milioni di cose da fare, intanto. Il tempo è una cosa preziosa. "I'd hate to say it, but I'm a blueblood. That's just the way I've been raised." Anche Princeton, l’università, l’aspetta.