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Un tocco di rigore scientifico
National Geographic Channel parla molte lingue, e inizia ad esprimersi bene anche in italiano. Nuove produzioni targate "made in Italy" sono all'orizzonte per l'autunno e per il prossimo anno.

10.10.2001 - Autore: Luigi Massi
National Geographic Channel parla molte lingue e inizia ad esprimersi bene anche in italiano. Nuove produzioni targate made in Italy sono allorizzonte per lautunno e per il prossimo anno. Scopriamo cosa bolle in pentola in una chiacchierata con Sherin Salvetti (al centro della foto), direttore per lItalia del canale tematico dedicato alla natura e alla cultura, distribuito da Stream.
Parliamo dei nuovi programmi?
S.S.:Siamo molto orgogliosi di presentare alcune serie interamente prodotte nel nostro Paese da filmakers, documentaristi, studiosi e appassionati italiani: cominciamo con Un gigante tra i pigmei, che sarà trasmesso per lestate 2002. Andrea Ghiurghi, un bel ragazzo campione olimpico di beach volley e appassionato esploratore, ci condurrà tra i Pigmei con i quali trascorrerà sei mesi lanno, per difenderli dallo sfruttamento di bracconieri senza scrupoli che li armano per la caccia di frodo alterando lecosistema della foresta africana. Altra chicca è I grandi giardini dItalia, a partire dalla primavera prossima, una serie mirata sui gusti del pubblico nostrano, che ci aprirà le porte dei giardini incantati e misteriosi del Bel Paese: entreremo nel giardino di Ninfa, unoasi tropicale voluta dallinglese Lord Walton, visiteremo il giardino dei Boboli a Firenze, gusteremo le bellezze di Villa Chigi-Acetinale, nei pressi di Siena, e scopriremo i segreti storici e naturalistici di giardini più conosciuti, come il parco della Reggia di Caserta. Inoltre oggi prestiamo sempre maggiore attenzione allinterazione fra uomo e ambiente. E proprio ad uno dei più antichi rapporti fra uomo e animale, quello con il lupo, è dedicata una produzione le cui riprese sono attualmente in corso. Se negli anni 70 il lupo italiano ha rischiato lestinzione in seguito allabbattimento indiscriminato, oggi è tornato a popolare le nostre montagne. Ma i problemi sono quelli di sempre e difficile è la convivenza fra il pastore e il lupo. Il set della nostra storia è il Parco Nazionale del Pollino, i protagonisti un giovane zoologo dellUniversità La Sapienza di Roma, il suo team e il lupo, naturalmente.
E poi cè in previsione una serie su Leonardo da Vinci
S.S.:..sulla quale non posso ancora dire molto: ti basti sapere che in questo programma si fa il punto sulle ultime teorie degli studiosi intorno al Leonardo ricercatore, che avrebbero delle implicazioni con il mistero della Sacra Sindone e della sua collocazione temporale.\"
Nei mesi scorsi sono partiti altri due programmi italiani: Egitto a Roma e Hot Science
S.S.:Nella prima serie, che prendeva spunto dalla mostra su Cleopatra a Roma, abbiamo messo in evidenza i punti di contatto tra la cultura egizia e quella di Roma. La città italiana era già al suo tempo una città multiculturale e cosmopolita, tanto che si diffusero templi per il culto di Iside, poi distrutti o riconvertiti alle divinità romane. Valerio Massimo Manfredi, archeologo e divulgatore (suo è Alexandros, per i tipi Mondadori, ndr) ci ha fornito la rigorosità storico-archeologica e la capacità di raccontare in modo affabulatorio, anche con lausilio delle animazioni in 3D. Egitto a Roma sarà nuovamente trasmesso il 18 novembre nellambito dello speciale sui Tesori sepolti. Hot Science è invece un rotocalco che svela le conquiste più recenti nel campo tecnologico e scientifico nel nostro paese: vedremo la costruzione di un satellite da parte degli studenti di ingegneria de \"La Sapienza\" di Roma, e ancora i progressi sul laser al silicio ottenuti da un gruppo di ricercatori di Trento, o linvenzione delle finestre intelligenti che mantengono il fresco destate e il calore dinverno, riducendo i consumi di energia.\"
Prosegue ad ottobre anche la serie dei documentari sullAfrica
S.S.:Sì, uniniziativa molto interessante su un continente che offre ancora molto da scoprire: da Zanzibar ad Addis Abeba, raccontiamo le storie di quella terra con gli occhi dei suoi abitanti. Ogni puntata, in collaborazione con lAmref, tra le maggiori organizzazioni non-profit che operano in Africa, ha un testimonial italiano tra cui Giobbe Covatta, Sveva Sagramola, Anna Galiena, Andrea Ghiurghi che promuoveranno limpegno per la solidarietà concreta alle popolazioni africane in difficoltà.\"
Cè davvero spazio in Italia per lulteriore sviluppo di una tv tematica come la vostra?
S.S.:Crediamo di sì. Proprio perché il documentario, inteso in senso lato, non ha trovato da noi vie facili come altri generi, per esempio la fiction, cè spazio per incrementarne lofferta. Tuttavia l\'esito dipende ovviamente dai finanziamenti e dalla qualità: National Geographic Channel può avvalersi della tradizione e del rigore scientifico della National Society, ogni programma passa al vaglio di una commissione di studiosi, scienziati, esperti, ciascun progetto di produzione viene attentamente valutato e poi seguito fino alla messa in onda. Insomma, la direzione intrapresa è quella giusta, e lo dimostra anche il muoversi della concorrenza: cè Discovery Channel da qualche anno, Mt Channel da poco tempo. Noi pensiamo di poter offrire un valore aggiunto sulla qualità dei contenuti che nessun altro, al momento, può vantare.\"