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Un ragazzo all'antica
Claudio Santamaria

30.04.2001 - Autore: Beatrice Rutiloni
Jeans da lavoro, felpa nera e Nike ai piedi. Il telefonino, con una suoneria terribile che non sa come cambiare, squilla in continuazione. Un mix ben dosato, se fosse un disco sarebbe Play di Moby, un caos organizzato tra tutto quello che ci portiamo in eredità, noi italiani, e quanto abbiamo assorbito dalle culture di massa estere, un po Alberto Sordi, un po Eminem, per capirci. Questo è Claudio Santamaria, nato a Roma il 22 luglio 1974, quartiere Prati a due passi dalla casa di Gabriele Muccino, ma non ci eravamo mai incontrati prima di lavorare insieme. Cancro cuspide leone, ascendente sagittario, altezza 1.80, peso (forma) 78 kg. Candidato ai David di Donatello come migliore attore non protagonista per Lultimo bacio e protagonista di unaltra pellicola Almost Blue, in lizza per il miglior regista esordiente, Alex Infascelli, e attualmente sugli schermi nella commedia nera Amarsi può darsi accanto a Claudia Gerini, per la regia di Alberto Taraglio, oltre che nellultimo di Moretti La stanza del figlio. Ma non se li sente.
Lappuntamento è per un caffè, che poi diventa un tè perché ci si perde in chiacchiere, al S. Callisto nel cuore di Trastevere purchè non si parli della crisi dei trentenni
Qual è la tua opinione su \"L\'ultimo bacio\"?
C.S. E un bel film, una storia autobiografica che chiude la trilogia iniziata con Ecco fatto e Come te nessuno mai, ma da qui a far diventare Muccino lesperto delle crisi generazionali mi pare sia azzardato. Che poi tutta questa crisi io non la vedo, lerrore è stato quello di generalizzare una storia che invece è molto piccola perché parla della confusione di quelle sette persone che sono i protagonisti, non è vero che sono tutti così. Mi rendo conto che lappeal di rendere il film un caso sociale è stato troppo forte soprattutto per la produzione. Per quanto riguarda le reazioni non posso negare che ci siano state, e anche forti, conosco una coppia, amici di un amico, che hanno deciso di non sposarsi più dopo aver visto Lultimo bacioMah!.
Comunque sia ti sei ritrovato a interpretare due ruoli da Peter Pan quasi nello stesso momento, sia Paolo de Lultimo bacio che Davide di Amarsi può darsi hanno qualche problemino con il passaggio alletà adulta.
C.S.E vero, ma in modo del tutto opposto. Paolo è uno che tira fuori tutto e si mette di fronte alla realtà, si scontra, combatte, poi, una volta visto che non cè niente da fare, decide di fuggire, ma la sua è una scelta consapevole, di chi le ha provate tutte. Davide invece è uno che si guarda allo specchio indossando una maschera, mente a se stesso, fugge da se e da chi lo ama, ma in modo piccolo, ironico: si ubriaca, tradisce la moglie, non ha il coraggio delle proprie azioni e manda la sua vita a rotoli. Poi la differenza fondamentale è che Paolo è un personaggio scritto in maniera drammatica, mentre Davide è simpaticamente confusionario, svicola.
Cosa pensi del fatto che più del 50% dei trentenni vive ancora in famiglia?
C.S. Personalmente vivo da solo da novembre, ho preso una casa vicino S.Pietro. Mio fratello, invece, che è più grande, vive con i miei e non ci vedo niente di strano, si sta così bene, poi mia madre cucina benissimo!.
Come ti vedi tra dieci anni?
C.S. Maturo, sempre più cosciente, attivo. Vorrei riprendere la mia vecchia passione, il disegno, magari farò uno di quei corsi pomeridiani di nudo. Sono bravo nelle prospettive.
Esiste una nevrosi del romanticismo?
C.S. Cè troppa velocità, facilità nei rapporti, io amo i corteggiamenti lunghi, sono un po allantica, per questo non riesco a trovare una fidanzata, non sono al passo con questi tempi. Questa è lera del cellulare e io non ho neanche il computer e farei volentieri a meno anche del telefonino. Con questi presupposti lunico modo per non rinunciare alla sfera romantica è ingozzarsene senza sentire, senza capire che la vera essenza dellamore è la lentezza, la calma. Che sia questa la vera crisi?.
Come hai cominciato a fare lattore?
C.S. Per caso. Facevo il liceo artistico, mi hanno offerto di fare un doppiaggio. Poi mi sono iscritto alla Beatrice Bracco e lì mi sono appassionato veramente del suo metodo basato sulla conoscenza peronale, sul tirare fuori. Ho fatto anche un provino allAccademia, dove non mi hanno preso. Da lì sono partito col teatro, che per me continua ad essere una delle emozioni più forti. La mia più grande soddisfazione è stato recitare ne Lanello di Erode al festival di Todi. Questa estate sarò in turnè nel ruolo di Gesù Cristo in una trilogia moderna di Lucilla Lupaioli per la regia di Furio Andreotti. Si chiama Lultima cena è una cosa che mi mette agitazione, tornare ad un contatto così stretto col pubblico dopo essermi anestetizzato attraverso la macchina da presa. Mi mette un po di soggezione. Però mi piace molto lidea di interpretare la figura di Cristo dei nostri giorni, che veste i panni, nei tre quadri che compongono il testo, di un pariolino figlio-dipapà, una specie di Cristo-commercialista nel primo, di un tossico in carcere nel secondo, per finire in una sauna gay nel terzo, dove Giuda è un tipo che fa del sesso non protetto. Non è unidea proprio vicina a quella che la maggior parte delle persone conosce, si ispira un po\' ai vangeli apocrifi.
Quando è stato lultimo bacio che hai dato?
C.S. Un paio di settimane fa ed è stato proprio un ultimo bacio veramente pesante.
Lultimo libro che hai letto?
C.S. Gli insegnamenti di Gurdjeff, ce lho ancora sul comodino.
Lultimo film che hai visto?
C.S. Uno molto carino, Il gusto degli altri.
Un attore giovane italiano che ti piace?
C.S. Mi è piaciuto molto Luigi Lo Cascio ne I cento passi. Stefano Accorsi più ne La stanza del figlio che ne Lultimo bacio
Teatro a parte, quali sono i tuoi prossimi impegni?
C.S. Sto girando una fiction per Mediaset sul sequestro Soffiantini per la regia di Riccardo Milani, con Michele Placido e Claudia Pandolfi. Tra poco invece dovrebbe partire un film su Andrea Pazienza di Renato de Maria, ovviamente ambientato a Bologna, che ruota sui tre personaggi dei fumetti di Paz, io dovrei essere Pentothal. Oltre alla storia che amo personalmente, ma credo che sia un dato comune a molti che hanno la mia età, mi piace il fatto che il film sia a basso budget e girato interamente in digitale.
Se fossimo a Hollywood che copione ti piacerebbe interpretare, e in generale con quale regista?
C.S. Un film di azione fisica spinto, con diciotto pistole addosso e sparatorie allamericana un po Mission Impossible. Per quanto riguarda i registi in Italia mi piacerebbe lavorare con Virzì, e sparando un po più in alto con Wong-Kar-wai\".
Qual era il tuo cartone animato preferito quando eri piccolo?
C.S. Tanti. Hurricane Polimar, Ken il guerriero, Paul e Nina. Mamma mia che tristezza cosmica, poi Lamou, Pollon.