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Un mio modello? Gino Paoli
Dice Francesco Renga: "Ho scritto questa canzone per me, non per altri, poi Baudo l'ha scelta e sono venuto a Sanremo."

14.03.2003 - Autore: Carola Benedetto
Il rischio era che la canzone fosse fraintesa, banalizzata. Ne parliamo con l\'interprete, Francesco Renga.
Come è nata \"Tracce di te\"?
F.R.:\"Ho scritto questa canzone per me, non per altri poi Baudo lha scelta e sono venuto a Sanremo. Ho sperato che fosse vissuto come una canzone onesta. Erano anni che non parlavo di mia madre con nessuno e a un certo punto, come una liberazione, è nata la canzone. Sono partito dal ritornello, quel qui nessuno mi parla mai di te. Voce e musica con pianoforte leggero di sottofondo. Daltra parte ci sono momenti in cui cantare questo pezzo è difficile, lemozione, particolarmente nel ritornello, rischia di penalizzarne la buona esecuzione anche perché sul palco mi sento praticamente nudo, vuoi per quello che per me rappresenta vuoi perché ad accompagnarmi cè solo il pianoforte.\"
La tua canzone preferita?
F.R.:\"Quella di Gino Paoli. Trovo che sia in assoluto la più bella. Fra laltro trovo fantastico che ci sia un palcoscenico così popolare dove però si esibiscono anche artisti del suo calibro. Tra laltro lui è un mio modello anche se le nostre musiche sono tanto diverse.\"
Come vedi il futuro?
F.R.:\"Cerco di fare musica con umiltà e con rispetto. Mi piace essere discreto e non invadente e questo può essere il mio limite perché quando dovresti fare un passo avanti resti fermo ma credo che alla lunga paghi. Io voglio continuare a vivere di questo passione che amo, potermi guardare indietro ed essere sempre contento e fiero anche nel tempo di quello che ho fatto e delle scelte che ho preso.\"
Sei molto legato a Brescia, dove vivi, la cambieresti per...
F.R.:\"Non per Milano. Sarà che quando ci vado è sempre per lavoro e la vivo con mille stress. Mi piacciono invece Bologna e anche Napoli ma più di tutto Roma. La trovo una città incantevole, con un clima favoloso e la gente allegra, felice di vivere perfino la nevrosi romana è diversa da quella milanese, è più sopportabile. In realtà però sono molto legato alla vita di provincia. Ho il mio bar, il mio negozio, le mie amicizie, mio padre. E il posto dove mi posso nascondere e dove trovare affetti ispirazione.\"
Cosa ti manca per arrivare al grande successo?
F.R.:\"A dire il vero non lo so. Probabilmente ci vuole il tempo giusto per fare le cose. Abbiamo lavorato tanto perché fosse tutto come lo volevamo, perché niente fosse lasciato al caso. Quello che però mi fa davvero piacere è vedere che il mio pubblico cresce con me, e per questo voglio fare il possibile per non deluderlo anche perché poi la storia insegna che basta un disco per perdere chi ti segue.\"
Progetti?
F.R.:\"Farò a breve uno showcase a Roma poi stiamo preparando un tour che partirà ai primi di maggio e dovrebbe prevedere circa 50 date fino a ottobre. Proveremo a fare qualche traduzione in spagnolo del disco e poi una nuova tournee invernale. Tutto questo perché per fare il cd non ho potuto fare ciò che più amo, cantare, e mi voglio assolutamente rifare.\"