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Un matrimonio all'inglese

Dopo essere stata presentata al Festival di Roma la commedia, basata sull'opera teatrale del grande Noel Coward, arriverà finalmente sugli schermi a partire dal 9 gennaio. Protagonista una Jessica Biel in un ruolo inedito e molto interessante.

Un matrimonio all'inglese IMG

22.12.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Noi lo conoscevamo come “Easy Virtue”, ma adesso impareremo a chiamarlo “Un matrimonio all’inglese”, una delle sorprese cinematografiche che aprirà il 2009. Alla base del film c’è l’opera teatrale di Noel Coward, un testo degli anni ’20, dove il trascorrere del tempo non ha annacquato la vivacità della storia, che propone situazioni e personaggi d’attualità. Coward è considerato come uno dei grandi osservatori del 20° secolo. Un autore per cui  lo humour 'è una spezia e non una salsa’.

I ruggenti anni ‘20 sono passati... gli anni ‘30 sono solo all’inizio. Il giovane inglese John Whittaker (Ben Barnes) s’innamora perdutamente di Larita (Jessica Biel), una ragazza americana sexy ed affascinante, e i due si sposano immediatamente. Quando la coppia torna a casa, la madre di John, Mrs Whittaker (Kristin Scott Thomas), ha un’immediata reazione allergica nei confronti della neomoglie del figlio. Larita cerca di fare del suo meglio per tentare di adattarsi, ma sfuggire ai tranelli architettati dalla suocera non è una facile impresa. In breve tempo, Larita comincia a capire la tattica messa in atto da Mrs Whittaker e realizza di dover reagire se non vuole rischiare di perdere John.

Scoppia una guerra fatta di piccole astuzie e volano le prime scintille. Mrs Whittaker è decisa a sconfiggere la propria rivale e così cerca di manipolare ogni situazione, mentre Larita, con una calma disarmante,  architetta sfacciate controffensive. Ma la strategia manipolatrice di Mrs Whittaker inizia a dare i suoi frutti e John e Larita percepiscono che il loro amore rischia di svanire. In un grandioso finale, in cui i segreti del passato di Larita vengono rivelati, la ragazza riesce finalmente a fuggire dalla soffocante casa. Grazie anche ad un inaspettato alleato, Mr. Whittaker (Colin Firth), suo suocero.

Noel Coward ha scritto "Easy Virtue" nel 1924, a soli 23 anni, e un giovanissimo Alfred Hitchcock ne fece un film muto nel 1928 dal titolo italiano "Fragile Virtù". L’opera originale è un melodramma, ma l’ironia dell’autore è stata utilizzata al massimo “perché volevamo fare un film moderno – ha detto il regista Stephen Elliottper un pubblico moderno. Poi ho chiesto agli attori di parlarmi come avrebbero fatto normalmente e alla fine siamo riusciti a trovare una voce comune”. “Easy Virtue – ha continuato Elliott - è un meraviglioso esempio dell’abilità di Coward di minare dall’interno l’alta società, che molti danno per scontato abbia sempre celebrato. Si tratta di un attacco selvaggio contro l’ipocrisia di quegli anni. Il risultato è uno studio psicologico della repressione sessuale, del senso di colpa e di vendetta, sul cui sfondo si vedono svanire le vecchie certezze e si intravede avanzare l’era del jazz”.

Per giocare pesante con la natura della commedia di Coward, Elliott ha lavorato insieme a Sheridan Jobbins alla sceneggiatura in modo da creare l’ambiente emotivo dell’opera. Perfetti gli attori, Biel, Barnes, Scott Thomas e Firth che hanno reso la storia quella di un gruppo di persone che lottano per sopravvivere, a livello sentimentale, e il risultato finale è davvero sorprendente.

Un matrimonio all’inglese” arriverà nelle sale dal 9 gennaio, distribuito dalla Eagle Pictures. Per saperne di più leggete il nostro incontro col cast e la nostra recensione.

 

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