A parte forse il caso della nostra Monica Bellucci,
negli ultimi anni è stato un fenomeno molto raro assistere all’ascesa
di modelle all’interno del sistema cinematografico internazionale:
anche le più acclamate top-model che hanno più volte tentato la
carriera d’attrice si sono dovute confrontare con vistosi insuccessi.
Ben diverso è invece il caso della bella Milla Jovovich, sinuosa ucraina che ormai da quindici anni frequenta con successo ed affermazione personale i set di mezzo mondo.
Corpo esile ma sinuoso, sguardo tagliente in grado di conquistare, l’ex
modella ha iniziato con ostinazione a recitare alla tenera età di
sedici anni, quando è stata scelta come angelica protagonista di “Ritorno alla laguna blu”
(Return to the Blue Lagoon, 1991), filmaccio distrutto dalla critica
che ne avrebbe potuto tranquillamente spezzare sul nascere le
aspirazioni d’attrice. Ed invece la tenace Milla ha subito tirato fuori
il suo carattere di ferro, che l’ha portata a tentare e ritentare fino
ad iniziare a ritagliarsi anche sul grande schermo quel ruolo di
“guerriera” che ne ha poi contraddistinto il successo.
Chi infatti non l’ha ammirata per la prima volta impavida amazzone ne “Il Quinto elemento” (The Fifth Element, 1997), diretta dal suo Pigmaglione ed ex-compagno Luc Beson, in cui recitava accanto alla star dell’action Bruce Willis?
Dopo di allora la carriera della Jovovich è stata praticamente tutta
all’insegna della lotta e della guerra, almeno per quanto riguarda i
riconoscimenti del botteghino: ancora il regista francese l’ha voluta
come violenta ed indemoniata Giovanna d’Arco nell’omonimo kolossal che
datava 1999. In anni più recenti la Jovovich ha invece incarnato Alice,
l’eroina dei videogiochi survival-horror di “Residenti Evil”,
la cui prima puntata è stata portata sul grande schermo nel 2002
da Paul W.S. Anderson e la seconda due anni dopo da Alexander
Witt.
Ma la filmografia di Milla non è solo costellata di interpretazioni
adrenaliniche e votate all’eccesso di azione: almeno tre sono infatti i
ruoli che ne hanno lasciato intravedere anche una più che discreta
sensibilità d’attrice. Il primo ad intuirne le potenzialità
interpretative è stato niente meno che Wim Wenders, che l’ha voluta splendida ed eterea protagonista dello sfortunato ma sottovalutato “Million Dollar Hotel” (id., 1999). Dell’anno successivo è invece l’altrettanto bello “Le Bianche tracce della vita” (The Claim, 2000), western autunnale di Michael Winterbottom
in cui la Jovovich recita con enorme padronanza mista ad istrionismo il
ruolo di Lucia, prostituta innamorata dell’insensibile padrone del
villaggio Peter Mullan: un film assolutamente da riscoprire, magari
recuperandolo in dvd. Il ruolo però in cui a detta di tutti Milla ha
dato il meglio delle sue doti d’attrice rimane sempre quello della
“donnina” dal cuore d’oro Dakota nel capolavoro di Spike Lee “He Got Game” (id., 1998), in cui tiene testa ad un icona del cinema come Denzel Washington.
E cosa c’è nel futuro della Jovovich? Oltre alla terza, prevedibile
puntata di “Resident:Evil” sembra molto interessante “.45” (id., 2006),
dramma durissimo in cui la protagonista troppe volte molestata dal
fidanzato decide di vendicarsi ed ucciderlo: nel furto di Milla c’è
comunque lotta…


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12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani