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Un amore di testimone: la parola ai protagonisti!

Intervista a Patrick Dempsey e Michelle Monaghan, interpreti della nuova commedia della Sony Pictures dal 12 giugno nelle sale. L'eroe di "Grey's Anatomy" ci ha parlato del suo rientro sul ring cinematografico in veste di eroe romantico.

Un amore di testimone

11.06.2008 - Autore: P.Dolce
Roma – Uno è conosciuto per essere Il dottor stranamore di "Grey’s Anatomy", l’unico che dopo dieci anni è riuscito a spodestare George Clooney come sex symbol in camice. L’altra è invece una delle attrice più richieste ad Hollywood: l’abbiamo vista nel delizioso "Kiss Kiss, Bang Bang", successivamente al fianco di Tom Cruise in "Mission: Impossible III" e più recentemente nello splendido “Gone Baby Gone”. Stiamo ovviamente parlando di Patrick Dempsey e Michelle Monaghan nuova coppia romantica sullo schermo nella commedia "Un amore di testimone" (Made of Honor). Nel film Dempsey è Tom, miliardario ed affascinante dongiovanni. Nonostante l’apparente superficialità, l’uomo è devoto soltanto alla sua migliore amica Hannah (Monaghan), con cui condivide tutti i suoi segreti. Quando s’innamorerà della ragazza sarà forse troppo tardi… perché lei è in procinto di sposarsi con un ricco duca scozzese.

Abbiamo parlato con gli attori a proposito di questa commedia romantica:

Signor Dempsey: non crede che questo genere di film sia un po’ inverosimile?
Ma certo! D’altra parte la sfida sta proprio nel realizzare qualcosa di nuovo: una freschezza che possa ravvivare il genere sentimentale. Bisogna sperare di coinvolgere il più possibile il pubblico. In fondo si tratta di quello che ciascuno di noi desidera e vorrebbe: avere al fianco qualcuno da amare e che ti faccia felice. Probabilmente è proprio questa la ragione per la quale ci rifugiamo sempre al cinema.

Lei torna al cinema dopo alcuni anni di televisione. Recentemente ha anche interpretato l’eroe romantico di "Come d’incanto". Quali sono i modelli cinematografici a cui si è spirato?
Adoro Buster Keaton! Dovete sapere che ho iniziato la mia carriera come giocoliere con un gruppo di artisti che andavano in turnè. Keaton mi piace molto proprio per la sua fisicità, ma anche per la capacità e l’intelligenza nel costruire le sue mitiche scene. Altri modelli, invece… beh, certamente Cary Grant nelle sue commedie romantiche. Oggi non sono un grande fan delle commedie contemporanee, penso che a queste manchi il cuore. Volete sapere la condizione della commedia romantica americana oggi? Sopravvive a malapena. Certamente in questo film non abbiamo reinventato il genere, ma sono convinto che ci sia ancora spazio per migliorare e elaborare temi nuovi.

Quali sono allora i film di Cary Grant che l’hanno ispirata?
Sicuramente "Susanna" (1938), ma anche "Incantesimo" (1938) e "Scandalo a Filadelfia" (1940). Quello che hanno in comune queste commedie romantiche è un tono dark, forte e pesante per quei tempi. C’è un aspetto emotivo fortissimo provocato da gioia e dolore al contempo. Sono commedie che ti dicono quello che non hai e quello che desideri nella vita. È l’emozione ciò che conta davvero e che guida questi film.

Alcune sequenze del film si rifanno alla commedia slapstick esilarante. Come avete girato questa parte molto fisica? Ci sono state tante prove?
Ci sono state moltissime cose aggiunte e inventate all’ultimo secondo. Abbiamo improvvisato tantissimo e abbiamo anche cercato di trovare il giusto approccio fisico. In una sequenza il mio personaggio viene letteralmente messo KO. Lo abbiamo improvvisato in quel momento senza alcuna prova. Quello che era importante per noi era radicare la storia in elementi di realtà e al contempo però aggiungerci un aspetto humour ed una certa eleganza.

Signora Monaghan, ci parli della sua esperienza su questo set romantico. Siamo abituati a vedere i suoi personaggi action al fianco di Tom Cruise o in veste noir per i fratelli Affleck. Dove si è divertita di più?
Si tratta di tanti aspetti che fanno parte della mia personalità: l’azione, il lato divertente e ironico, la storia d’amore e il dramma. Sono orgogliosa per i film che ho realizzato e per le persone con cui ho lavorato, è stata una grande opportunità. Voglio avere una carriera lunga e continuerò a mettermi alla prova. È stata una grande sfida quella della commedia. Bisogna affidarsi moltissimo all’improvvisazione e al regista. Questo ci dà una grande libertà di esplorazione. Ma sono felice di aver potuto fare tutti questi film diversi.

Ci può parlare un po’ del thriller "Eagle Eye" (in uscita a settembre 2008 negli Usa), interpretato insieme a Shia LaBeouf e prodotto da Spielberg in persona?
È stata un’esperienza incredibile. Si tratta di un action pieno di effetti speciali che ho interpretato insieme al bravissimo Shia LaBeouf. Lui è incredibile, è stato un vero piacere girare al suo fianco. Nel film Shia viene rapito da un gruppo di terroristi che lo costringe all’addestramento. Io sono una mamma single che lo aiuterà ad uscirne. Steven Spielberg era spesso presente sul set: è stato proprio lui a scrivere il soggetto del film! Io ero emozionantissima di lavorare al fianco di una vera leggenda come Steven. È stato un sogno che diventava realtà… e poi si tratta di un uomo con i piedi per terra, sempre pronto a trovare delle idee creative. Spero di tornare a Roma a presentare il film l’anno prossimo.