
Si tratta senz’altro di una scelta che fa ben sperare nelle buone intenzioni della Sony, perché anziché puntare su un grosso nome e trasformare il tutto in una baracconata degna di Michael Bay (un altro nome che era considerato papabile), lo studio ha pensato di scegliere un regista indipendente con nessuna esperienza a Hollywood, ma che con il suo ultimo film è stato effettivamente in grado di dare voce alle ansie, alle insicurezze e ai sentimenti contrastanti dei giovani. Il che, stando alla dichiarazione della produttrice Amy Pascal, è un po’ il punto di vista essenziale per questo reboot: “La cosa più importante nella ricerca di un nuovo regista per noi era quella di identificare dei cineasti che sapessero focalizzarsi con intelligenza sulla vita di Peter Parker. Volevamo qualcuno che in grado di catturare lo stupore di essere nei panni di Peter – in modo che il pubblico potesse vivere quel senso di scoperta – dando nel contempo risalto all’emozione, l’ansia e l’irrequietezza dell’adolescenza, e unendo il tutto con l’adrenalina delle avventure di Spider-Man”.

Webb, da parte sua, sente il “potere e la responsabilità” della sua nuova posizione: “Si tratta di un sogno diventato realtà e non potrei essere più consapevole della sfida, della responsabilità e dell’opportunità. L’interpretazione di Spider-Man fatta dal virtuoso Sam Raimi è un’eredità onerosa da seguire e sulla cui base ricostruire. Ci sono buone ragioni se i primi tre film sono così amati. Ma credo che la mitologia di Spider-Man trascenda non solamente le generazioni, ma anche i registi. Non ho accettato l’incarico per ‘sostituire’ Sam: sarebbe impossibile e arrogante. Sono qui perché c’è un’opportunità per nuove idee, storie e una nuova Storia del personaggio, che aggiungeranno nuove dimensioni e una voce creativa a Spider-Man”.

L’incognita è se Webb sarà o meno in grado di mettere in risalto l’azione tanto quanto i sentimenti, che per quanto siano una parte fondamentale del personaggio, devono essere sempre rapportati alle sfide che l’alter-ego mascherato di Peter affronta ogni giorno. L’idea di raccontare meglio gli anni della formazione di un Peter Parker adolescente è intrigante: speriamo che spendano meno tempo con le origini, che tutti ormai conoscono, e vadano più direttamente al nocciolo della questione.
Fonte: Deadline Hollywood