Quattro vite si incrociano sulle rive del Gange, quattro storie di amore, libertà, emancipazione. Quattro vicende tra modernità e tradizione nell'India di oggi, sullo sfondo di Benares, la città sacra sulle rive del fiume. C'è quella di Deepak, un ragazzo perdutamente innamorato di una ragazza che appartiene a una casta diversa. Quella di Devi, una studentessa tormentata dal senso di colpa per la scomparsa del suo amante. Suo padre Pathak è una vittima della corruzione della polizia e poi c'è Jhonta, un ragazzino che sta cercando una famiglia.
Questa la formula corale di Tra la terra e il cielo, debutto alla regia di Neeraj Ghaywan che l'anno scorso ha vinto il premio FIPRESCI e il Promising Future Prize a Un Certain Regard di Cannes. Il film fa parte della nuova onda del cinema indiano, che ha il chiaro intento di porre l’attenzione sulle retrograde costrizioni delle libertà personali, rappresentando un'India divisa tra lo spettro di un passato dalle tradizioni forti e ingombranti e un futuro che, almeno per i giovani, è carico di speranza nei possibili cambiamenti della società. Ma è il presente il vero campo di battaglia, in cui queste due anime si scontrano causando sofferenze e drammi amorosi e famigliari.
Il film ha ricevuto ottime recensioni, tra cui quelle del New York Times, che lo ha definito “Un esordio potente. Il più acclamato film indiano dell’anno”, Le Monde (“Sorprendente e di grande poesia”) e The Hollywood Reporter (“Una regia ben congegnata, un messaggio forte”).
In uscita il primo giugno, Tra la terra e il cielo è distribuito in Italia da Cinema.