
5. “Agente Smart – Casino totale” (2008)
Basato su una serie televisiva creata da Mel Brooks, “Agente Smart” vede Steve Carell nel ruolo di una spia dell’agenzia super-segreta Control, che ha finalmente raggiunto lo scopo della sua vita: dopo anni di lavoro di desk ha ottenuto il suo primo incarico sul campo. La sua partner, l’attraente Agente 99 (Anne Hathaway), non vuole saperne di lavorare con lui. I due dovranno loro malgrado collaborare per fermare l’organizzazione terroristica Kaos.
La scena: In volo verso la Russia, Smart si chiude nel bagno dell’aereo e cerca di liberarsi i polsi ammanettati utilizzando una mini-balestra che, naturalmente, è racchiusa nel suo prezioso coltellino svizzero! Dopo una serie di dolorosi tentativi, e dopo aver scandalizzato con le sue grida moleste l’intero aereo, Carell riesce a liberarsi. Ma con l’ultima freccia preme accidentalmente il pulsante “eject”, e si trova catapultato nella stratosfera! Peccato che l’unico posto buono per farsela sotto, Smart se lo sia lasciato alle spalle nella caduta…

4. “Little Miss Sunshine” (2006)
Vale la pena di menzionare “Little Miss Sunshine”, commedia indie diretta da Jonathan Dayton e Valerie Faris, perché si tratta dell’unica performance seria di Carell. Un film nel quale ha l’occasione per dimostrare di essere ben più che un cretinetto qualsiasi capace solo di recitare parti disimpegnate. Qui, nella parte del professore di lettere omosessuale Frank Ginsberg, dà il meglio di sé, riuscendo a essere contemporaneamente tragico e comico, portando con sé un’anarchia di fondo che risulta irresistibile nel destabilizzare le certezze del padre di famiglia Richard (Greg Kinnear). Non per niente, nel folle viaggio che porta la famiglia Hoover verso il concorso di bellezza a cui deve partecipare la piccola Olive (Abigail Breslin), farà comunella con l’unico elemento stonato nell’ostentata normalità middle class del gruppo: l’adolescente Dwayne (Paul Dano).
La scena: Proprio un dialogo tra i due, in cui Frank, figura paterna totalmente improbabile, dà a Dwayne i suoi consigli su come affrontare la dura vita che lo attende, è uno dei pezzi di bravura di Carell.
3. “Anchorman” (2004)
Secondo film, dopo “Una settimana da Dio”, in cui Carell interpreta il ruolo di giornalista TV. Qui però ruba davvero la scena a tutti nella parte dell’inetto Brick Tamland, un uomo con un quoziente intellettivo di 48, così tonto da diventare, anni dopo, “uno dei principali consiglieri politici di George Bush alla Casa Bianca”! Il bello è che Carell lo incarna con tale serietà da renderlo veramente esilarante, e in definitiva quasi tenero nella sua demente goffaggine.
La scena: Difficile scegliere, in questo caso. Carell si produce in una serie di sequenze e battute da lacrime, arrivando a trafiggere un tizio con un tridente e a cavalcare un orso. Ma se dobbiamo ricordarne una in particolare, dev’essere quella in cui invita la collega Veronica Corningstone (Christina Applegate) al “party delle mutande”. Sintesi perfetta del suo umorismo straniante.

2. “Una settimana da Dio” (2003)
La vera star di questa commedia senza pretese di Tom Shadyac è Jim Carrey, che fa la parte di Bruce Nolan, un reporter televisivo alla canna del gas che incolpa Dio della sua sfortuna. Finché l’Onnipotente (Morgan Freeman) non decide di donargli i suoi poteri, sfidandolo a fare di meglio. Naturalmente, una delle prime vittime della sua divina vendetta è il collega e rivale Evan Baxter (Carell), borioso conduttore del telegiornale. Carell lascia il segno anche qui, tanto che anni dopo sarebbe diventato un novello Noè nel seguito, “Un’impresa da Dio”.
La scena: Durante l’edizione della sera, Bruce comanda Evan come un burattinaio, costringendolo a pronunciare una serie di oscenità e umiliandolo in pubblico. La sequenza è l’occasione perfetta per Carell, che mette in mostra tutta la sua esilarante mimica. Ha ben poco da invidiare a Carrey, il ragazzo!
1. “40 anni vergine” (2005)
Andy ha una vita tranquilla: è single, ama collezionare action figures, ed è molto riservato. Una sera, però, durante una sciagurata partita a poker, i colleghi scoprono il suo terribile segreto: a quarant’anni è ancora vergine! La loro missione diventa quella di trovargli subito una donna, anche se dopo tanto tempo Andy sembra quasi riluttante all’idea di rivoluzionare la sua esistenza… Carell qui è veramente magico: riesce a combinare umorismo becero e leggerezza di tocco, e infonde al suo personaggio una dolcezza che lo rende eroico.
La scena: Vogliamo ricordare una sequenza che vale da sola il film, quella in cui Andy si fa fare la ceretta al petto. Una scena girata per davvero, senza trucchi e in un solo ciak. Lo stesso Carell pretese che tutto fosse reale, altrimenti non avrebbe fatto ridere. Ed è fantastico vedere le facce di Seth Rogen e Paul Rudd, che trattengono a stento le risate davanti alla sofferenza del loro collega!
Vi ricordiamo che l'appuntamento con "Notte folle a Manhattan" è fissato sugli schermi a partire da domani, 7 maggio. La pellicola è una distribuzione 20th Century Fox.
Per saperne di più
Leggete la nostra intervista al regista Shawn Levy
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Recensione: Agente Smart - Casino totale
Anteprima: La cena dei cretini