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Toby Kebbell: "Abbasso la moda, viva il cinema!"

Da Rocknrolla a semidio in La furia dei Titani. L'intervista alla rising star inglese

La furia dei Titani - Toby Kebbell

01.04.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
Londra - Più grande e più spettacolare. La furia dei Titani segue la formula tradizionale dei sequel, puntando tutto su effetti speciali impeccabili e un 3D finalmente efficace. Al fianco di Sam Worthington, questa volta c’è Toby Kebbell nei panni di Agenore, semidio che raccoglie in eredità il tridente di Poseidone. Kebbell, rising star britannica che abbiamo già visto in Rocknrolla, Prince of Persia e L’apprendista stregone, ha recentemente interpretato un ruolo anche in War Horse: “Sono stato molto fortunato a lavorare con Spielberg”, ci confessa con tanto orgoglio.

Il tuo personaggio in La furia dei Titani ricorda quello interpretato in Rocknrolla: anche lui è un tipo solitario, un outsider. Si tratta di una tua caratteristica personale?
Direi che questa è un po’ la sensibilità dei miei personaggi e io la capisco: loro non vogliono fare parte della massa, vogliono seguire i propri ideali, a volte fin troppo. Si sforzano per essere diversi dagli altri. Per quanto mi riguarda mi identifico con Agenore: come lui penso che la cosa più importante sia intraprendere un viaggio nella vita, per avere poi una grande storia da raccontare.

Come nel film di Guy Ritchie, anche in questo sequel reciti spesso senza maglietta. Possiamo definirti il Matthew McConaughey d'Europa?
(A quel punto Toby si fa un gran risata) Ne dubito. Ma Matthew è un uomo bellissimo! Per quanto riguarda me, è una cosa che mi diverte. Jonathan Liebesman, regista de La furia dei Titani, mi ha chiesto come mi immaginavo il personaggio. Gli ho detto che ero stanco di vedere gli eroi dei film mitologici sempre iper muscolosi con gli addominali a tartaruga. Non è credibile, perché le persone dell'epoca non erano così. Se guardate le sculture, vedrete che hanno spalle enormi e anche un po’ di pancetta.

Quando lavori con gli effetti speciali ti ritrovi a provare per ore davanti a fondali verdi, immaginando di interagire con le creature. Nella tua carriera hai fatto anche il modello: è più faticoso ritrovarsi ad aspettare su quei set o avere a che fare con le passerelle?
Be’ ho fatto solo due campagne pubblicitarie. Volete la verità? La moda è pallosa. I vestiti sono belli e, ovviamente ti ritrovi circondato da bellissime persone. Eppure non mi entusiasma come la recitazione, dove devi affidarti totalmente alla immaginazione per creare un personaggio. Sul set con Sam è stato bellissimo: non ci siamo mai annoiati, sentivamo davvero di fare parte di un’avventura epica.  

In War Horse Spielberg ti ha affidato la scena più toccante del film – quella in cui liberi il cavallo insieme a un soldato tedesco – Da spettatore ti piacciono i film commoventi?

Tanti anni fa ho visto Viaggio al centro della Terra, il film originale non i remake recenti. C’è una scena in cui un personaggio si sacrifica per permettere agli altri di attraversare un ponte. Quella sequenza mi colpì parecchio. La stessa cosa mi è successa guardando War Horse e vedendo il cavallo compiere tutte quelle imprese senza averne coscienza. Forse questo è il vero eroismo: sacrificarsi senza necessariamente farlo capire a qualcun altro.

Cosa c’è nel tuo futuro. So che ti piace scrivere. Pensi mai di fare cinema dietro la macchina da presa?
Be’ non credo di essere così bravo. Ho ancora molto da imparare. Di certo la passione per il cinema non mi manca: guardo tantissimi film. Adoro scrivere, nonostante abbia sofferto di dislessia. Recentemente ho comprato i diritti di un romanzo e, allo stesso tempo, sto scrivendo una storia con mio fratello. Ma non credo che saprei tirare fuori una performance da un attore.

La furia dei Titani, in uscita il 30 marzo, è distribuito da Warner Bros. Italia.
 

 

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