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"Thirteen days"
'Thirteen days'

06.04.2001 - Autore: Valentina Bisti
Sono poche le persone che, durante la crisi di Cuba, sono riuscite a dimenticare la paura e la tensione che accompagnarono la notizia della prova di forza nucleare tra i grandi potenti del mondo. Nel 1962 il pericolo di una terza catastrofe non fu mai così reale. Un conflitto nucleare avrebbe portato alla distruzione lemisfero settentrionale e si sarebbe verificata la contaminazione di tutta latmosfera e di tutte le riserve dacqua. Tutto questo costituì una durissima prova di leadership da parte del presidente americano J. F. Kennedy e del suo entourage. Riportare sul grande schermo la storia con tutti i suoi risvolti non era cosa semplice. Il regista Roger Donaldson riesce invece, con grande carisma e abilità, a raccontare le pressioni politiche ed emotive che portarono gli uomini più potenti del mondo a risolvere un problema di dimensioni vastissime. Con lui lo sceneggiatore David Self, basandosi su numerose fonti storiche, tra cui i nastri della Casa Bianca, racconti e interviste personali di testimoni, documenti della Cia, e pagine dei giornali dellepoca, ha ricostruito gli eventi con grande esattezza e lucidità. La storia della Crisi di Cuba è diventato così un thriller avvincente dove la suspance non abbandona mai lo spettatore. Anzi, durante ogni sequenza, diventa impossibile non seguire con passione lescalation degli eventi e provare un certo senso di ansia nel momento stesso in cui i protagonisti della storia devono prende re decisioni e formulare piani dattacco o di ritirata. Gli interpreti sono tutti allaltezza della situazione. Sarebbe stato più semplice raccontare la storia del Presidente e di suo fratello, un approccio che molti film per la televisione avevano già affrontato. Invece in questo film la figura del consigliere presidenziale, interpretato da Kevin Costner, dà alla vicenda un sapore più umano, più avvincente e soprattutto più intimista.