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"The Watcher", un nuovo giallo psicologico

"The Watcher", un thriller un pò scontato, con un bravissimo Keanu Reeves

Watcher

14.04.2003 - Autore: Alessandra Galassi
Stanco della lotta che da anni ha ingaggiato con i serial killer piu\' spietati, l\'agente FBI Joel Campbell lascia Los Angeles e si trasferisce a Chicago per cominciare una nuova vita. Cinque mesi dopo, i suoi progetti vengono messi in crisi da una serie di delitti commessi nella sua casa. Un solo uomo può esserne il responsabile: David Allen Griffin.   Il commento \"The Watcher\" è un giallo psicologico emozionante, che offre una prospettiva unica sia sulla mente del serial killer che dell’uomo che è sulle sue tracce. La scena iniziale, che è anche quella finale del film, è molto suggestiva e, alla maniera hitchcockiana, ci presenta l’assassino da subito. Secondo il produttore Nile Niami \"The Watcher\" è il primo film in cui il killer viene smascherato così presto, dando la possibilità di tenere lo spettatore in una suspance completamente diversa. La storia è improntata sul rapporto di tensione che si instaura tra il personaggio interpretato da Keanu Reeves (David Allen Griffin) e quello rappresentato da James Spader (l’agente Joel Campbell). Quest’ultimo viene è un ex poliziotto in trasferta, stremato da anni di scontri con serial killers. Il regista spiega che \"gli esaurimenti nervosi sono all’ordine del giorno tra gli agenti. Uno degli agenti dell’FBI che ha collaborato con la produzione ne ha avuti tre. Sono persone molto professionali sul lavoro, ma con vite private instabili. Questi individui portano con sé un pesante fardello, consci che se dovessero fallire ci sarebbero altre vittime\". \"The Watcher\" sfrutta un’atmosfera opprimente per creare un livello di tensione quasi insopportabile, segnato in maniera pesante dallo scorrere delle lancette degli orologi inquadrati per tutto il corso del film. \"L’aspetto dello scorrere del tempo conferisce alla storia un’immediatezza, una tensione palpabile ed agghiacciante\" afferma Charbanic.   Le riprese del film, montate tra loro con una serie di flash bianchi, di inquadrature mosse, opache, stroboscopiche, a volte in bianco e nero e altre in negativo (ed è tutto ciò che dà alla storia un po’ di movimento, altrimenti sarebbe troppo ripetitiva, almeno nella prima parte), sono state girate interamente nella splendida città di Chicago e sono durate 75 giorni. Grande apporto alla pellicola viene dal direttore della fotografia Michael Chapman, plurinominato al premio Oscar, che ha al suo attivo film come \"Il fuggitivo\" e \"Taxi Driver\". Ed è proprio l’ambientazione a salvare il film, che altrimenti rimarrebbe privo di spessore, senza nessuno slancio, se non negli inseguimenti per le strade di Chicago. Anche i personaggi dopo un po’ stancano, perché niente evolve, neanche tra di loro. Da sottolineare, invece, la presenza costante di un’ottima colonna sonora, creata dall’italiano Marco Beltrami, già autore delle musiche della trilogia di \"Scream\".   In sintesi Un agente dell’FBI è alle prese con un serial killer che lo tormenta da anni. L’agente lo ucciderà e tornerà ad una vita normale. Finale esplosivo, anche come effetti, ma decisamente scontato. Grandi gli attori, come sempre. Quasi insignificante la parte della psicanalista (Marisa Tomei). Gli unici elementi originali - neppure troppo - sono la scoperta immediata del volto dell’assassino e il montaggio in stile videoclip. Grandi effetti, poco spessore, quasi annientato il carattere del regista.   Il giudizio Un giallo psicologico emozionante, che offre una prospettiva unica sia sulla mente del serial killer che dell’uomo che è sulle sue tracce.