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THE OMEN TRILOGY

THE OMEN TRILOGY

THE OMEN TRILOGY, dvd

27.07.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
Tre film, un solo tema: lAnticristo. La trilogia di Omen si presenta così in occasione del suo 25° anniversario di vita. Era il 1976, infatti, quando Richard Donner realizzò il primo capitolo della serie: Il presagio. Seguendo la scia tracciata da Friedkin con LEsorcista, il futuro padre della saga di Arma Letale presentò al pubblico un film ancora interamente incentrato sulla figura del maligno. Questa volta però la pellicola non trattava largomento delle possessioni diaboliche ma focalizzava tutta lattenzione sullimmagine tetra ed apocalittica del figlio di Satana. Tra atmosfere profetiche alla Nostradamus e caratterizzazioni plumbee di un conflitto materiale tra Bene e Male, The Omen lasciò tutti a bocca aperta: lo script, mutuato da un racconto di David Seltzer (peraltro coinvolto nella produzione in qualità di sceneggiatore), aveva il grande merito di coinvolgere profondamente gli spettatori grazie ad una linea narrativa efficace nella sua semplicità e ad una spiccata capacità di ricreare inquietanti atmosfere biblico-simboliche (si pensi ad esempio allangoscia dilagante dettata dallimmagine del cane nero). Alcune sequenze furono, per il loro carattere artigianale, precorritrici del gusto splatter anni Ottanta (la decapitazione del fotografo è leggendaria). Magistrale il lavoro del compositore Jerry Goldsmith che per le musiche ottenne un meritatissimo premio Oscar. Per quanto riguarda gli altri due episodi della saga, La maledizione di Damien di Don Taylor e Conflitto finale di Graham Baker, cè da dire che loriginalità della trattazione non ne costituì il principale elemento di forza. Il merito (se tale lo si può definire) dei due successivi sequel è stato quello di elaborare ulteriormente la traccia iniziale proposta dal capostipite, seguendo le tappe delladolescenza e della maturità di Damien. Per il resto, poca roba: numerologia, simbologia e caratteristiche narrative ad immagine e somiglianza dellopera donneriana. Più sangue e violenza, insomma, a scapito di una verve creativa decisamente ridimensionata ma pur sempre interessante da seguire.