The Island

Id., Usa, 2005;
Regia di Michael Bay;
con Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Sean Bean, Djimon Hounsou

Ogni estate cinematografica americana insieme ai soliti successi commerciali regala anche qualche clamoroso flop al botteghino; quest’anno è toccato (meritatamente) al becero “Stealth” di Rob Cohen, ed in maniera molto meno prevedibile a questo “The Island”, sesto film diretto da Michael Bay: entrambe le produzioni hanno a fatica superato i 30 milioni di dollari di incasso sul mercato marcano, non riuscendo neppur minimamente a coprire l’enorme budget speso per l loro realizzazione. Ma se l’insuccesso del primo è di certo imputabile alla superficialità ed alla pochezza del risultato, nel caso di questa seconda opera invece la causa potrebbe essere proprio il contrario: Bay infatti ha girato il suo film più personale e rischioso, cercando in qualche maniera di uscire dai canoni del cinema solamente adrenalinico e fracassone che hanno caratterizzato tutta la sua precedente filmografia. Sia ben chiaro, “The Island” non è certo reputabile un capolavoro, e neppure un’opera esente da difetti: la trama futuristico-fantascientifica non brilla certo per originalità, e la commistione tra action-movie zeppo di effetti speciali e indagine psicologica più introspettiva non sempre è ben amalgamata; in più, due ore e un quarto di durata sono troppe per quello che comunque resta un pop-corn movie, sia pur con diverse pretese dal solo divertimento dello spettatore: in alcuni momenti infatti il ritmo narrativo e conseguentemente la tensione calano notevolmente. “The Island” possiede però un suo fascino preciso, grazie ad alcune scene perfettamente riuscite e ad un impianto visivo accattivante – merito soprattutto delle scenografie azzeccate e del direttore della fotografia, il “nostro” Mauro Fiore. Una buona dose della parziale riuscita del lungometraggio va poi attribuita alla performance di alcuni attori: se infatti Scarlett Johansson in questo film inizia forse a dare segno di limitate capacità interpretative, la vera sorpresa è invece Ewan McGregor, perfettamente calato nel ruolo ed in grado di conferire spessore psicologico (quindi drammatico) al proprio personaggio; sotto questo punto di vista, la bravura dell’attore viene esplicitata nella sequenza in cui deve recitare nel doppio ruolo del clone e del suo committente originale, riuscendo a diversificare i due caratteri soltanto attraverso un semplice sguardo. Se al film si aggiungono poi, nei ruoli do contorno, la simpatica guasconeria di Steve Buscami e l’enorme presenza scenica di Djimon Hounsou, ecco che del cast del film proprio non ci si può lamentare.

Imperfetto ma interessante, “The Island” si diversifica dunque dalla precedente produzione firmata Michael Bay: l’opera rimane ovviamente all’interno di una gamma produttiva esosa e spettacolare –il catastrofico inseguimento sulle autostrade è ormai diventato un marchio di fabbrica del cineasta – ma sperimenta un approfondimento su storia e personaggi prima del tutto assente. Pur non del tutto riuscito, il tentativo appare evidente e lascia ben sperare.