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"The contenders"
"The contenders"

25.05.2001 - Autore: Valeria Chiari
Settima edizione del programma di Real TV più seguito: The Contenders. I concorrenti selezionati sono persone normali con una vita normale, vengono forniti duna pistola e di un cameraman che li segue ovunque. Il gioco consiste nelleliminarsi lun laltro. Questa edizione speciale prevede cinque contendenti estratti a caso oltre a Dawn (Brooke Smith), campionessa in carica, incinta di otto mesi che nel corso delle precedenti serie del programma ha ucciso 10 persone. Tra i contendenti Tony (Michael Kaycheck) operaio la cui famiglia si sta disgregando; Connie (Marylouise Bourke) infermiera di pronto soccorso molto religiosa; Lindsay (Merrit Wever) tipica diciottenne americana; Franklin (Richard Venture) attempato teorico della cospirazione; e Jeff (Glenn Fitzgerald) artista pacifista, malato terminale di cancro, fidanzato di Dawn negli anni di liceo.
Dawn è la più determinata, mossa soprattutto dal desiderio di liberare se stessa e il figlio dagli obblighi del programma TV, ma gli altri contendenti non sono da meno e la vittoria sarà un traguardo difficile da raggiungere.
Il commento
88 minuti di programma televisivo, girato con telecamera a spalla, con una voce fuori campo che illustra e incalza lazione, riassume ciò che è stato e solleva quesiti su ciò che sarà. La vita dei protagonisti è frugata costantemente dallocchio della videocamera, nei momenti di raccoglimento e preghiera come in quelli di tenerezza. Una agghiacciante illustrazione di ciò che potrebbe diventare la televisione, sempre alla ricerca di nuovi modi di inchiodare i telespettatori davanti al piccolo schermo, in nome dellaudience e dello spettacolo. Le avventure di questi protagonisti che si sparano con fredda determinazione o si massacrano a bastonate in nome di una vittoria televisiva, riesce in alcuni casi persino a strappare un sorriso; ma è un tentativo di confinare una simile eventualità nellolimpo dellimpossibile, dellirrealizzabile. Il giovane regista Daniel Minahan, dopo aver prodotto numerosi documentari e film a soggetto per la televisione inglese e statunitense affronta il suo debutto cinematografico (dopo aver collaborato in I shot Andy Warhol a scrittura e regia) con una sceneggiatura alla quale ha lavorato a lungo. Minahan racconta un mondo televisivo esasperato, in cui leliminazione giocosa del Grande Fratello o di Survivor si trasforma in un eccidio a sangue freddo. Ma la sua sceneggiatura seppur nasca da una idea estrema, si è nutrita del moltissimo materiale fornito da trasmissioni americane scandalistiche e di Real TV .
Questo risultato lascia molto riflettere su un futuro che non è poi così lontano come vorremmo credere.
In sintesi
Il più realistico dei programmi televisivi i cui protagonisti sono uomini e donne normali, almeno nellapparenza, che accettano di sfidarsi in un gioco macabro in cui deve sopravviverne uno solamente.
Il giudizio
Una rappresentazione spietata della realtà in cui la televisione diventa il modo per legittimare linspiegabile desiderio di uccidere e linsanabile brama di notorietà e protagonismo di molti fra uomini e donne.