NOTIZIE

The Bourne Legacy: parola d'ordine "espandersi"

I protagonisti del film svelano la formula per continuare una saga senza la sua icona

The Bourne Legacy - Jeremy Renner

17.07.2012 - Autore: P.F.
"Non sono Jason Bourne, né voglio esserlo. Conosco bene, invece, Aaron Cross, il personaggio che interpreto in questo film". Così Jeremy Renner parla di The Bourne Legacy, il super thriller che raccoglie l'eredità della trilogia adrenalinica interpretata da Matt Damon. Uno spinoff che cerca di sbloccare la saga dalla sua fase di stallo: potrebbe essere un caso solitario, potrebbe essere l'inizio di un nuovo franchise o addirittura un episodio che prevede il ritorno dello stesso Damon in un prossimo nuovo sequel.

"Nei primi quindici minuti del nostro film sarà come sentire The Bourne Ultimatum in sottofondo – spiega il regista Tony Gilroy - Mostriamo una scena dall'episodio precedente e alcuni di quei personaggi. Da lì in poi, espandiamo". A chi non crede che questo Bourne sarà all'altezza del precedente, Gilroy - che ha già diretto Michael Clayton e Duplicity - fornisce una risposta convincente: "E' un momento particolare nel cinema. Un momento di alti e bassi. Ci sono solo questi grandi film di franchise, quindi stiamo cercando di trovare modi diversi per raccontare storie in episodi da 150 milioni di dollari l'uno. The Bourne Legacy è unico nel suo genere. E' la prima volta che viene fatta una cosa così: espandere un universo che credevate di conoscere. D'un tratto siamo stati fulminati da un'idea: 'e se avessimo visto soltanto un pezetto del mondo che è stato raccontato in quei tre film?'".

"Questi film non sono come gli action alla Mission: Impossible o 007 – spiega Edward Norton – Loro sono come dei supereroi. Quello dei film di Bourne, invece, è un mondo molto vicino a quello in cui viviamo. Tutti noi temiamo questi complotti e queste figure del governo, pronte a tutto pur di agire per un bene comune". The Bourne Legacy vede il personaggio di Norton cercare di "pulire" gli errori della CIA e sbarazzarsi di Aaron Cross, il supersoldato che lui stesso ha creato. Non chiamatelo villain però."Non si tratta di un cattivo nel senso classico" - aggiunge l'attore. A lui una postazione dietro i monitor pronto a tracciare il protagonista e farlo fuori con droni lanciamissili o semplicemente inviando altri super sicari. A Renner tutto il resto dell'azione. In una scena presentata a Roma, il quarantunenne attore è in fuga nei boschi... dritto dritto nella tana dei lupi dalla quale uscirà perfino scontrandosi con il capobranco.

Questo nuovo Bourne sembrerebbe più violento di quello di Matt Damon
: "I tre film precedenti si focalizzavano sul progetto Treadstone che creava assassini alla Bourne – continua il regista - In Legacy scopriamo che Treadstone era solo uno di tanti programmi della CIA e che Edward Norton è il genio del male, l'incrocio perfetto tra militare, politico e capo di una corporation. Il personaggio di Jeremy è più complicato: non è un semplice assassino. E' più duro, più adattabile a qualsiasi circostanza. Più aggressivo".

La paura è solo quella di assistere a un grande spettacolo in cui manca proprio il padrone di casa. Come se vedessimo Happy Days senza Richie Cunningham o Hazzard interpretato dai cugini di Bo e Luke. Lo scopriremo il prossimo 7 settembre, giorno in cui The Bourne Legacy sarà distribuito dalla Universal Pictures.
 

FILM E PERSONE