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THE BIG KAHUNA

THE BIG KAHUNA

VHS

02.04.2001 - Autore: Fabrizio Marchetti
PROFILO CRITICO Lavorare aspettando la grande chance, quella in grado di cambiare il destino della propria esistenza, lunica in grado di fare veramente la differenza. E nel frattempo perché non riflettere su quello che si ha, sulla normalità della routine quotidiana? Sesso, donne, potere, religione: tutto assume un significato diverso se si prescinde dal generale sapere sociale e si fa invece riferimento alla propria vita. Ecco allora che emergono le ansie, le inquietudine, le incertezze di un universo, quello maschile, in profonda crisi di identità. La storia raccontataci da The big Kahuna è tutta qua, nelle gioie e nei dolori dei pochi personaggi che ne fanno parte. Poca azione e molti dialoghi, insomma per un ritmo intenzionalmente lento ma proprio per questo funzionale allo svolgimento del film: tempi dilatati, atmosfere rarefatte, primi piani che cercano di filtrare lo sguardo degli interpreti per scavare nella loro memoria e nei loro pensieri. Pochissimi ambienti scenografici da corredo al confronto artistico dei due attori protagonisti, Spacey e De Vito. La loro bravura travalica i confini del cinema per ergersi ad intuito creativo, improvvisazione espressiva e capacità totale di interiorizzazione del ruolo. Sembra di stare a teatro e, non a caso, si scopre che il neo regista John Swanbeck ha dei significativi trascorsi autoriali sul palcoscenico. Da una sceneggiatura di Roger Rueff, autore del romanzo satirico Hospitality Suite, da cui è tratta la pellicola.