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The Artist, il cinema muto torna in sala

Incontro con il regista Michel Hazanavicius a Roma

The Artist

08.12.2011 - Autore: La Redazione
Quando ha proposto inizialmente l'idea, i produttori gli chiudevano la porta in faccia, sicuri che nessuno sarebbe andato a vedere un film muto nel 2011. E invece Michel Hazanavicius ha stupito tutti, realizzando con The Artist un omaggio al cinema muto che allo stesso tempo è stato accolto calorosamente dalla critica e dal pubblico. Non solo ha fruttato, infatti, il premio per il migliore attore a Jean Dujardin durante l'ultimo Festival di Cannes, ma ha già recuperato la quasi totalità del budget al botteghino internazionale. Durante una conferenza stampa, tenutasi a Roma, il regista ha risposto alle domande dei giornalisti a proposito del film e della sua opinione sul confronto tra muto e sonoro.

Come è nata  e come si è sviluppata l'idea di realizzare un film come The Artist?
Ho sempre avuto un grande desiderio di realizzare un film muto. La più grande difficoltà è stata reperire i fondi perché di fronte ad un'idea del genere c'era un iniziale scetticismo. Ma io ho sempre creduto nel format del muto, dove non c'è suono - se escludiamo l'accompagnamento musicale - ed è quindi lo spettatore a creare i dialoghi con la sua fantasia. Ce lo insegna Fritz Lang. Meno il regista interviene, più c'è spazio per il pubblico. E poi io trovo il muto eccitante perché è una forma di narrazione pura.

Come è stato lavorare con gli attori?
Non volevo assolutamente pantomima. Se escludiamo poche scene, gli attori recitano con grande naturalezza, pur interpretando personaggi degli anni '20. Nei film di Keaton e Chaplin l'attore è quasi un "clown", mentre in altri - parliamo di Murnau, Hitchcock - si recita in modo più naturale seguendo i codici degli anni '20. Ed è questo il genere a cui ci siamo ispirati. Inoltre ho cercato di scrivere un soggetto facile da recitare e un grande aiuto è venuto dalla musica, che ci ha sempre accompagnato durante le riprese. E poi lasciatemi aggiungere che è davvero facile girare un film con due attori strepitosi come Jean Dujardin e Berenice Bejo.

Il film sta avendo un grande successo internazionale di critica e di pubblico. Si aspettava una così grande attenzione? Ripeterebbe l'esperienza?
Assolutamente inaspettato. Quello che volevo era suscitare prima di tutto l'interesse del pubblico. Sapevo che era un bel film, ma chiunque mi scoraggiava dicendomi che nessuno sarebbe andato a vederlo. Questo rende il percorso di questo film piuttosto interessante, dal totale scetticismo alla grande curiosità... Io adoro il muto, ma non so se ripeterei questa esperienza, forse ci vorrebbe una bella storia da raccontare.

Qualche anticipazione sul suo prossimo progetto Les Infidéles?
Un vero e proprio omaggio al cinema italiano degli anni '60, un film ad episodi - io ne dirigerò uno- ispirato ai Mostri e ai Nuovi Mostri. Tra l'altro, Dujardin mi ricorda molto Gassmann.

The Artist, in uscita il 7 dicembre a Roma e Milano e il 9 nel resto d'Italia, è distribuito da BIM.