NOTIZIE

Survivor: atto quarto

L'eterna sfida tra la tribù dei Tolote e quella dei Kuna, ammettiamolo, inizia (un po') ad appassionarci.

Survivor

14.03.2003 - Autore: Roberto Denaro
Leterna sfida tra la tribù dei Tolote e quella dei Kuna, ammettiamolo, inizia (un po) ad appassionarci. E sì, perché fatte salve le giuste critiche allinverosimiglianza della situazione, leccessiva drammatizzazione dellevento e, soprattutto, al fatto che tutto ciò che vediamo è già avvenuto, resta lo spettacolo naturale offerto dalle isole Zapatias, nonché la curiosità di vedere cosa succede ai sopravvissuti, tra improvvisi acquazzoni ed alimentazione particolare, a base di pesci vivi e non solo. A tal proposito, già immaginiamo lo scalpore e le polemiche che seguiranno alla messa in onda delle immagini del pollo sgozzato dal Tolote Franco (lagricoltore che peraltro non voleva farlo N.d.R.). Immagini shock queste, di una quarta puntata allinsegna, è proprio il caso di dire così, del sangue. E sì perché, altro momento clou della serata, è stato lincidente occorso a Marco Cimnagi dei Kuna che, dopo essersi ferito ad un dito, si suturava da solo il taglio (modello Rambo de noantri), utilizzando un amo da pesca ed un rudimentale filo di nylon. Interessante anche la nuova sfida del progresso, a dir la verità più simile a giochi senza frontiere che ad una prova di sopravvivenza (il premio per la tribù vittoriosa era il povero pollo menzionato pocanzi). Questa la cronaca degli eventi salienti della serata. Passando poi alle riflessioni, é illuminante osservare come, a parità di condizioni di vita, i due team siano differenti, nella maniera di concepire e vivere la vita di gruppo. I Tolote tanto individualisti, ostili lun con laltro, spesso menefreghisti, ad ogni modo noncuranti delle esigenze dei compagni (disposti come Luigi anche a non mangiare pur di portare avanti un principio personale!); i Kuna , dal canto loro, animati da uno spirito comune, incredibilmente affiatati (ingenuamente diremmo amici, se non sapessimo quanto locchio della telecamera può distorcere situazioni anche apparentemente evidenti), disponibili luno con laltro,dove anche un leader naturale come lufficiale dellesercito Alfredo mette a disposizione del team la sua forza ed il suo carisma, ansioso di dividere con gli altri il frutto della sua bravura. Psicologia spicciola a parte, esteticamente parlando balza agli occhi la poesia delle immagini di questa terra incontaminata, dove luomo è ospite, e come tale deve comportarsi bene se vuole guadagnarsi il rispetto e la benevolenza dellambiente. Vedendo il tutto da questo punto di vista, anche lindio dei messaggi, che in precedenza cirritava, ci sembra meno incoerente, se limitiamo la nostra critica ad una pura e semplice indagine visiva del tutto (in pratica, guardate, abbassate il volume e sognate!). La seconda parte del programma, quella di commento con gli ospiti in studio, condotta dalla pur brava Benedetta Corbi (e sfortunata, a lei Survivor e alla Bignardi il Grande Fratello, a parti invertite ditemi voi se sarebbe cambiato qualcosa per le due trasmissioni) sembra un inutile appendice, scopiazzata qua e la dai vari talk show più in voga del momento, di un reality show come quello dei survivors che, piano piano, inizia ad interessarci di piu (a proposito qualcuno scritturi subito Pietro Suber, era dai tempi di Clint Eastwood in: ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo che non si vedeva una faccia così pietrificata!).  
FILM E PERSONE