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Supersize me

Dopo una lunga attesa, arriva finalmente nelle sale italiane Supersize me (miglior regia al Sundance Festival 2004), ancora un documentario di denuncia made in Usa, diretto contro un mostro sacro nazionale, il Mc Donald's.

Supersize me

12.04.2007 - Autore: Michela Saputi
2004, Usa; di e con Morgan Spurlock
Premio Miglior Regia Sundance Film Festival 2004
Candidato al Premio Oscar come miglior documentario 2005

Quando il cibo può diventare un’ ossessione, un problema quasi pari al fumo, se già mentre mastichiamo l’allarme  del danno insinua il nostro felice palato, allora è legittimo chiedersi: ma siamo una società di masochisti o siamo messi “all’ingrasso” come polli?
30 giorni di trattamento completo da Mc Donald’s possono fornire  spunti sorprendenti….Dopo una lunga attesa, arriva finalmente nelle sale italiane Supersize me (miglior regia al Sundance Festival 2004), ancora un documentario di denuncia made in Usa, diretto contro un mostro sacro nazionale, il Mc Donald’s.
Lo  spunto iniziale è un processo intentato da 2 ragazze obese contro il fast food, troppo frequentato.
Come si giustifica un paese dove tutto è grande –strade, case, negozi- e due adulti su tre sono in soprappeso cronico? Qual è il confine tra libertà individuale e tutela della legalità?
Per scoprirlo  il regista non esita a mettere in gioco il suo corpo e la sua salute in un esperimento “scientifico”, affiancato da un team di esperti, per penetrare meccanismi e vizi dell’american style.

Poche semplici regole : per 30 giorni consecutivi dovrà nutrirsi esclusivamente di Mc menu, 3 volte al dì e nessun salto,  ed accettare la porzione supersize quando consigliata. Praticamente sempre, come rifiutare, per pochi centesimi in più, porzioni sempre maggiori, che sembrano cresciute insieme a noi, fino a prevedere 2 litri di coca a persona per pasto!
L’esperimento si svolge attraversando gli Stati Uniti, toccando diverse città, scuole ed ospedali, intervistando esperti, analizzando comportamenti collettivi e strategie di marketing assillanti e scaltre dietro lo sguardo ammiccante del ben noto pagliaccio (più noto ai bambini dell’immagine di gesù, secondo i test del regista nella classi…); mettendo a fuoco un americano middle class sempre più vittima passiva delle aggressioni pubblicitarie, dei trend globali, dei format rapidi e gratificanti del vivere meccanizzato. Veloce, comodo e facile.
Così la performance di Spurlock, la sua autoironia, gioca con i paradossi della nostra cultura alimentare, di un corpo stressato dai continui attacchi per meccanizzarlo, zittirlo, riempire la voragine.
Mille e più offerte di comodità e dipendenze, e il re dei fast food prosegue la sua espansione planetaria, ma dopo l’uscita di questo film ha frettolosamente eliminato dai suoi menu la tanto caldamente consigliata porzione Supersize
FILM E PERSONE