“Per una volta ho provato a fare un film che non sembrasse di Kevin Smith” – queste sono proprio le parole di Kevin Smith a proposito di “Red State”, quello che per mesi è stato annunciato come "horror religioso" e che adesso è stato proiettato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival, dove il regista ha ancora una volta spiazzato gli spettatori.
La critica online, infatti, lo ha definito horror soltanto in superficie, rivelando che il film si trasforma in qualcosa di diverso nel momento in cui ha inizio un lungo e sanguinosissimo scontro a fuoco che vede protagonisti i membri della comunità di Abin Cooper, il reverendo fanatico che teme Dio e che è pronto a tutto pur di soddisfare la collera divina. Una figura ispirata al vero Fred Phelps, reverendo della chiesa battista di Westboro in Kansas, e interpretata sullo schermo da Michael Parks (lo ricordiamo nei panni dello sceriffo in "Kill Bill").
“E’ il miglior film di Kevin Smith sin dai tempi di ‘In cerca di Amy’ – ha scritto Peter Sciretta su /Film – che dimostra essere diventato qualcosa di più che regista di commedie, sfoggiando grandi abilità nel mettere in scena sequenze action che sono piene di tensione. Non si tratta di un semplice horror movie, ma di un attacco (a tratti un po’ ovvio) sulla religione e sul governo. Detto questo, ha anche i suoi difetti, come un monologo di Parks che dura venti minuti”. E il sito Cinemablend lo ha, invece, stroncato, definendolo “Caotico, fin troppo carico, e noioso. Come nei film di Kevin Smith si ha la sensazione che nessuno smetta mai di parlare. È un teen horror che si trasforma in una specie di massacro di Waco: il film cambia direzione così tante volte che si perde facilmente interesse per ogni personaggio o spunto narrativo”.
“Si tratta invece del mio primo horror dai tempi di ‘Jersey Girl’” - ha scherzato Kevin Smith dal palcoscenico del Sundance, rivelando che “Red State” sarà distribuito negli USA dal prossimo 19 ottobre, in occasione del diciassettesimo anniversario del suo cult “Clerks”. Il regista lo distribuirà da sé: “Dobbiamo dimostrare che tutti sono capaci di distribuire un film – ha detto – Le pellicole indipendenti non sono morte, sono semplicemente cresciute. Parliamo infatti di indie film 2.0 e in quest’epoca noi non lasciamo che qualcuno venda il film, siamo noi a venderlo. Faremo un po’ di soldi presentandolo on the road, di città in città”. E Smith ha anche rivelato la sua intenzione di ritirarsi dalle scene, una volta completato il suo nuovo progetto, la commedia ambientata nel mondo dell’hockey sul ghiaccio intitolata “Hit Somebody”. “La fuorì c’è troppa merda – ha affermato, attaccando gli Studios - Quello che io voglio è semplicemente raccontare storie”. Smith svilupperà “Hit Somebody” arruolando gran parte dello stesso cast di "Red State", con la sua Smodcast Pictures che continuerà a offrire ad aspiranti filmmakers la possibilità di realizzare le loro pellicole.
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Sundance: Kevin Smith divide con Red State
Ancora una volta il regista spiazza la sua platea, realizzando un horror religioso che si trasforma in qualcos'altro. Il film sarà distribuito dallo stesso Smith a partire da ottobre. Sarà il suo penultimo lavoro
01.02.2011 - Autore: Pierpaolo Festa