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Steve Martin

Steve Martin

steve martin

07.12.2001 - Autore: Alessandra Taddei
Studioso di filosofia e comico dallirresistibile vena demenziale, scrittore (è uscito da poco Shopgirl, la storia romantica di una timida commessa dal fascino retrò), musicista con quattro album allattivo, buon suonatore di banjo (pare). Mr. Martin è tutto questo e altro ancora, e da lui in effetti non sappiamo mai bene che cosa aspettarsi: linterpretazione convulsa di Due figli di... o il serioso padre di famiglia già interpretato nientemeno che da Spencer Tracy nel Padre della sposa, del cui remake, nel 1991, Martin è stato protagonista a fianco di Diane Keaton? E a chi somiglierà maggiormente il dentista che interpreta in Novocaine, allindimenticabile cavadenti sadico della Piccola bottega degli orrori o al neurochirurgo tenerone che in Ho perso la testa per un cervello si innamora sventatamente di una Kathleen Turner che così cattiva non era mai stata (ed è tutto dire)? A guardarlo, Steve Martin non sembrerebbe particolarmente imprevedibile, ma in fondo è proprio il suo aspetto rassicurante a permettergli di spiazzare allimprovviso il pubblico: alto, un bel viso squadrato da americanone perbene, linconfondibile canizie che lo caratterizza fin da giovanissimo, Martin ha il corpo e le posture del divo, ma ama distorcere allimprovviso i lineamenti regolari in smorfie esagitate, strapazzare convulso il corpo elegante. E quando si lancia a capofitto allinseguimento della propria ispirazione più folle, Steve Martin, lo scrittore, deforma perfino il linguaggio: difficile rendere in italiano leffetto devastante che avevano sulle platee americane i suoi tormentoni da dislessico, che iniziava la serata con linconfondibile excuuuuuuse me e proseguiva augurando happy feet a tutti. Tormentoni che il pubblico in sala amava a tal punto da anticiparli a gran voce ai tempi delle sue apparizioni televisive, dapprima in un varietà canadese e poi nel celeberrimo Saturday Night Live Show, culla di tanti altri comici in seguito diventati famosi, Dan Akroyd, Chevy Chase, Bill Murray e anche il grande John Belushi. Passato al cinema, Martin condivide il destino dei suoi illustri colleghi del Saturday e si fa le ossa nel campo della commedia demenziale che, sul finire degli anni Settanta, si afferma pressoché incontrastata in America. Eccolo dunque impegnato in una serie di operazioni di stravolgimento parodistico di molti generi tradizionali. Prima illustre vittima è la commedia stessa ne Lo straccione, una storia alla Capra ed un personaggio di ingenuo idealista che comunque la spunta sulle avversità. Tocca anche al thriller: nel Mistero del cadavere scomparso, grazie a sofisticate tecniche di montaggio, lo vediamo interagire con i divi dei tempi che furono, Humphrey Bogart, Alan Ladd, Lauren Bacall. Quattro anni dopo, nel 1986, è la volta del western, con lottimo I tre amigosdi John Landis, in cui lovest selvaggio viene ricostruito con lironia malinconica che si addice ad un genere ormai moribondo, con cactus finti ed animali di pezza ad animare una frontiera forse finta e forse no, dove tre attori senza lavoro (gli altri due sono Martin Short e Chevy Chase) si trovano inaspettatamente a dover affrontare un bandito vero. In Un biglietto per due Martin affronta invece un viaggio rocambolesco in compagnia di un compagno grasso ed invadente, interpretato da John Candy. Lo stesso anno è il 1987 passa con disinvoltura nei panni di un tenero, romantico Cyrano dei nostri tempi, che intona bellissime frasi alla donna innamorata di un altro in Roxanne di Fred Schepisi. Steve Martin rimane un mistero, indeciso fra lorganicità gorgogliante dei suoi ruoli più folli da Wild & Crazy Guy, come si intitola anche una sua canzone, e lideatore di storie concluse, di personaggi caratterizzati logicamente; ed è, in fondo, la duplicità insita nella commedia stessa, da sempre divisa fra gag e storie. Martin, che ama mescolare i due piani, continuerà di sicuro a sorprendere gli spettatori, facendosi serio solo perché lo scherzo successivo sorprendere di più, come quando e lo fa spesso inizia ad ironizzare su se stesso. Sapete? vi dirà per esempio - Un sacco di produttori vogliono comprare i diritti di Shopgirl, ma io ho risposto: se credete di prendere il mio libro, smembrarlo snaturarlo tradirlo e dargli un taglio hollywoodiano... vi costerà un bel mucchio di soldi.