
E non è quindi un caso se nel nuovo, non indimenticabile "Star Trek: Generazioni" (Star Trek: Generations, 1994), settimo episodio della serie diretto da David Carson, a svettare è l'interpretazione di Stewart, a cui si accompagnano un paio di interpreti di razza come Malcolm McDowell, indimenticato interprete di "Arancia meccanica" (A Clockwork Orange, 1971) di Stanley Kubrick, e la sempre efficace Whoopi Goldberg. Solo in patria, "Star Trek: Generazioni" arriva ad incassa poco più di 75 milioni di dollari, un risultato decisamente ragguardevole considerato che l'intera produzione del film non ha superato i 35 milioni di budget.

L'episodio più riuscito della nuova stagione di "Star Trek" è senza alcun dubbio l'ottavo, "Star Trek: Primo contatto" (Star Trek: First Contact, 1996). La pellicola, diretta da quel Jonathan Frakes che nella nuova serie interpreta il comandante William Riker, incassa in America 92 milioni di dollari - secondo incasso della saga dopo i quasi 110 del quarto episodio - ed ottiene il consenso della critica, grazie soprattutto ad una sceneggiatura ben orchestrata e ricca di spunti originali. In un gruppo di caratteristi affiatati del calibro di Alfre Woodard, James Cromwell, Alice Krige ed altri, a rimanere impresso è Brent Spiner, che da volto e smorfie assurde all'ufficiale Data, uno dei personaggi più divertenti ed amati della nuova stagione della saga.

Con il nono capitolo, "Star Trek: L'insurrezione" (Star Trek: Insurrections, 1998) inizia il lento ma inesorabile declino della nuova stagione. Sempre diretto da Frakes, il film stenta a superare i 70 milioni di dollari d'incasso, a fronte di un budget molto più consistente del solito, che sfiora i 60 milioni.
Al cast di soliti volti noti si aggiungono due caratteristi di lusso come F. Murray Abraham - premio Oscar per "Amadeus" (id., 1984) di Milos Forman - a Gregg Henry, ma il lungometraggio si rivela fragilissimo nella storia e non particolarmente spettacolare, nonostante la bella fotografia di Matthew F. Leonetti e le musiche del grande Jerry Goldsmith.

A decretare la fine della seconda parte della saga fantasy arriva nel 2002 "Star Trek: La nemesi" (Star Trek: Nemesis, 2002) di Stuart Baird, che arriva appena ai 40 milioni di dollari di incasso contro i 60 spesi per la produzione. Il film è oggettivamente scarso, un B-movie ideato senza forza e mancante di qualsiasi spinta narrativa. L'operazione naufraga senza possibilità di remissione, e Patrick Stewart si trasferisce con buona pace di tutti dentro un'altra saga fantasy di successo ben maggiore, quella iniziata con "X-Men" (id., 2001) di Bryan Singer, dove interpreta Xavier. Adesso al genio di J.J.Abrams il compito di rinverdire i fasti dell'Enterprise e di tutti i fantomatici personaggi che vi sono saliti a bordo.
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