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Spike Lee compie 60 anni: ecco i cinque capolavori da non perdere diretti dal grande regista

Il grande cinema disperato e arrabbiato dell'autore di Fa' la cosa giusta e La 25° ora 

20.03.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Un uomo che se ne va in giro con un enorme stereo a tutto volume per le strade della New York degli anni Ottanta. Un padre che decide di sparare al figlio tossico-dipendente come ultima soluzione prima che quello porti la famiglia alla rovina. Denzel Washington che nei panni di Malcolm X rifiuta di essere aiutato nella sua causa da una ragazza bianca. Edward Norton che alza il bicchiere davanti a Philip Seymour Hoffman e Rosario Dawson dicendo: "Champagne per i miei veri amici, ed ogni male ai miei falsi amici". Questi sono solo alcuni dei tanti momenti indimenticabili del cinema di Spike Lee

Il regista (e attore) compie oggi 60 anni: è nato ad Atlanta il 20 marzo 1957. Ha diretto tanti film, Spike Lee, nel corso di quasi quattro decenni di carriera. Ne abbiamo scelti cinque per riassumere il genio del suo cinema. Cinque grandi titoli da rivedere, riscoprire e da non lasciarsi scappare. Ve li presentiamo in ordine cronologico.
 



FA' LA COSA GIUSTA (1989)
Un film che è una bomba in grado di scuotere gli spettatori di tutto il mondo e far aprire loro gli occhi sul razzismo che incombe ancora nella società occidentale di fine millennio. Fa' la cosa giusta è il terzo lungometraggio di Spike Lee. Il suo primo capolavoro. Lee è arrabbiato e vuole che il suo pubblico si arrabbi. Ma il colpo di genio del regista è far vivere i sentimenti razzisti all'interno dello spettatore nei confrotni di entrambe le parti che occupano la scena: i bianchi e i neri di Brooklyn. Una volta riemersi dalla visione, si ha piena consapevolezza di queste tematiche. E si rimane come ipnotizzati ripensando al film per giorni e giorni.



- Il film è ispirato a un fatto realmente accaduto a New York City, in un'area chiamata Howard Beach, dove un afro-americano di nome Michael Griffith è rimasto ucciso mentre veniva fuggiva dai gestori di una pizzeria italo-americana che lo avevano cacciato dal locale e lo stavano inseguendo per picchiarlo. Durante la fuga il ventitreenne Griffith è stato investito da un'auto.

- Il film è dedicato a Griffith e alle famiglie di cinque altri afro-americani di New York che hanno perso la vita in incidenti dovuti all'odio razziale. 

- Spike Lee inizialmente voleva Robert De Niro per il ruolo di Sal. L'attore però ha rifiutato a causa di altri impegni e pensando anche che il personaggio fosse troppo simile ad altri ruoli che aveva già interpretato in passato. Nel film Sal è interpretato da Danny Aiello, nominato all'Oscar come migliore attore non protagonista. 


 
- Una foto di Samuel L. Jackson nei panni dello speaker radiofonico Love Daddy, la voce del film che accompagna di tanto in tanto i protagonisti durante una delle giornate più calde della storia di New York. 

- L'uscita di Fa' la cosa giusta è stata accompagnata da diverse polemiche. Molti giornalisti hanno scritto che il film avrebbe potuto dare origine a rivolte da parte degli spettatori afro-americani. Lee ha duramente criticato quegli articoli. 

- Il film doveva inizialmente essere distribuito dalla Paramount. Secondo Lee lo studio si è tirato indietro a causa del terzo atto: i distributori volevano, infatti, cambiare il finale. Spike Lee si è rifiutato. Alla fine Fa' la cosa giusta è stato distribuito dalla Universal Pictures. 



- Bill Nunn nei panni di Radio Raheem, uno dei personaggi più iconici dell'universo cinematografico di Spike Lee. L'immagine che vedete è un omaggio di Lee a La morte corre sul fiume: in quel film, Robert Mitchum, ha le parole "amore" e "odio" tatuate sulle mani. Bill Nunn è morto lo scorso settembre. Aveva 62 anni.
 
- Fa' la cosa giusta è stato girato totalmente sulla Stuyvesant Avenue, una strada di Brooklyn che si trova tra Quincy Street and Lexington Avenue. 

- Barack Obama ha rivelato che Fa' la cosa giusta è stato il film che ha visto insieme alla futura moglie Michelle in occasione del loro primo appuntamento.  
 


JUNGLE FEVER (1991)
Due anni dopo Fa' la cosa giusta, Lee ci presenta un nuovo capitolo del suo cinema incentrato sul razzismo. Il tema questa volta è l'impossibilità di mettere insieme una coppia formata da un uomo nero e una donna bianca (Wesley Snipes e Annabella Sciorra). Ancora una volta ambienta la sua storia a New York, tra Harlem e Brooklyn, mentre il suo cinema diventa più affilato in quanto a rabbia e più poetico e disperato. Non si dimentica, infatti, il grido di Snipes  che nel finale ha una visione terribile: la figlia cresciuta è diventata tossico-dipendente per le strade di New York. E non si dimentica nemmeno l'ultimo confronto tra il padre Ossie Davis e il figlio drogato Samuel L. Jackson.



- Il film inizia con la dedica a Yusuf Hawkins, giovane ucciso il 23 agosto 1989 a Bensonhurst, un quartiere di New York. Hawkins è stato assassinato perché coinvolto in una relazione con una ragazza bianca del quartiere. Ma l'attacco al ragazzo sarebbe stato causato "più per ragioni razziali che per la sua storia d'amore". 

- Secondo Bill Lee, padre di Spike, Jungle Fever sarebbe la risposta piena di collera del figlio nei suoi confronti. Bill sosteneva che Spike fosse arrabbiato con lui per aver sposato una donna bianca poco dopo che la madre del regista era morta. 

- Jungle Fever si svolge nella stessa realtà di Fa' la cosa giusta: gli attori Rick Aiello e Miguel Sandoval riprendono infatti i ruoli dei poliziotti che avevano interpretato nel film precedente. 
 


- Poco prima delle riprese, Samuel L. Jackson aveva deciso di andare in una clinica di disintossicazione a causa dei suoi problemi di droga. Le riprese sarebbero iniziate due settimane dopo. L'attore ha dichiarato che per ricreare il look del suo personaggio non c'è stato alcun bisogno di make-up: quello che vediamo è il risultato della disintossicazione a cui Jackson si è sottoposto. 
 
- Nel 1991 la giuria del Festival di Cannes, presieduta da Roman Polanski, ha introdotto in via del tutto eccezionale la categoria "migliore attore non protagonista" nel palmares. E lo ha fatto per premiare Samuel L. Jackson per il ruolo di Gator. 
 


- Spike Lee e Halle Berry sul set di Jungle Fever. L'attrice aveva venticinque anni nel 1991. Il film ha segnato il suo debutto nel cinema dopo alcune apparizioni in TV.

- Per prepararsi al ruolo di una drogata di crack, la Berry ha evitato la doccia per due settimane. 
 


Malcolm X è il kolossal di Spike Lee e una delle pietre miliari del genere biopic. Si tratta anche del film che ha consacrato definitivamente la carriera di Denzel Washington, protagonista che esce a testa alta da una delle sfide attoriali più complicate della sua carriera. La più difficile, senza dubbio. Nel '93 Pacino gli soffiò l'Oscar con Profumo di donna... una scelta, quella dell'Academy, che fu poco gradita dal regista. 



- Spike Lee ha incoraggiato i giovani a "marinare la scuola" per andare a vedere il film. Secondo il regista "Malcolm X avrebbe dato ai ragazzi lo stesso livello di istruzione della scuola. O addirittura di più". 

- Il film ha provocato diverse polemiche da parte dei "puristi di Malcolm X" secondo i quali Denzel Washington non era l'attore adatto per il ruolo. Sostenevano perfino che il colore della pelle di Washington fosse più scuro rispetto a quello di Malcolm. L'attore era anche un po' più basso rispetto al personaggio che avrebbe interpretato. 

- La lavorazione di Malcolm X è stata molto travagliata non solo a causa dei temi trattati nel film, ma anche per ragioni di budget, cosa che ha creato problemi tra Spike Lee e la Warner Bros.  Nel commento audio che Lee ha inciso sul DVD, il regista afferma che lui e Denzel Washington avevano i passaporti a portata di mano nel weekend di uscita del film. Erano infatti pronti a lasciare il paese se qualcosa fosse andato storto... 
 

- Per prepararsi al ruolo di Malcolm, Denzel Washington non ha mangiato carne di maiale, ha frequentato corsi sull'Islam e ha imparato a ballare il Lindy Hop. 
 
- Malcolm X è il primo film americano e il primo "film di finzione" in assoluto, a cui è stato concesso il permesso di essere girato a La Mecca. Lee ha combattuto duramente con la Warner Bros. per girare nella città, ma lo studio gli aveva proposto di realizzare quelle scene nel New Jersey. Alla fine Lee ha vinto la battaglia, sebbene lui stesso non abbia potuto girare quelle sequenze, realizzate dalla seconda unità. 
 


- Spike Lee e Denzel Washington in una scena del film. Lee interpreta Shorty, amico di Malcolm sin dai tempi in cui era un giovane criminale. 

- Dopo la scena dell'assassinio, Denzel Washington cede il posto al vero Malcolm X che appare in scena in materiali di repertorio utilizzati fino alla fine del film. 

- Nelson Mandela appare in un cameo nella scena finale del film.



HE GOT GAME (1998) 
Un inno d'amore al basket. Un inno disperato. Lee denuncia la corruzione nel mondo della pallacanestro, tornando alle vette più alte del suo cinema e raccontando tutto questo attraverso la storia di un padre a cui viene concessa una libertà provvisoria dalla sua prigionia, con l'obiettivo di convincere il figlio a entrare nel college gestito dal governatore dello Stato. Alla fine del film Lee ci fa venire la pelle d'oca mentre risolve il conflitto tra i due protagonisti, sul campo da gioco.



- He Got Game è la terza collaborazione tra Denzel Washington e Spike Lee dopo Mo' Better Blues, Malcolm X. I due sono tornati a lavorare insieme nel 2016 in occasione di Inside Man

- Il film, girato in 23 giorni, e costato 25 milioni di dollari, è stato il primo lavoro di Spike Lee a piazzarsi subito in testa al botteghino USA nel weekend di uscita. 



- Spike Lee inizialmente voleva Kobe Bryant come protagonista. Bryant avrebbe voluto tanto lavorare con Lee ma all'epoca, nell'estate del '97, era più importante per lui mettersi sotto con gli allenamenti per diventare il campione che è poi diventato. A quel punto Lee si è rivolto a Ray Allen, all'epoca cestista per i Milwaukee Bucks. 

- Diverse star dell'NBA appaiono in piccoli ruoli nel film. Tra questi: Shaquille O'Neal, Reggie Miller, Bill Walton, Scottie Pippen, Michael Jordan, e Charles Barkley
 


- La partita di basket tra padre e figlio alla fine del film è uno dei momenti più toccanti dell'intera cinematografia di Spike Lee. 

- Ray Allen e Spike Lee hanno più volte discusso la possibilità di realizzare un sequel del film incentrato sulla fine della carriera del personaggio di Jesus Shuttlesworth. 
 



LA 25° ORA (2002)
Un altro grido disperato e poetico. Questo è La 25° ora, un film su New York prima di tutto. Sull'odio post 11 settembre e sulla necessità di resettare questo sentimento per riconciliarsi con la realtà e curare le proprie ferite. Un film magnifico interpretato perfettamente da tutti gli attori in scena. Da vedere almeno una volta l'anno.



- La 25° ora è tratto dall'omonimo romanzo di David Benioff, il quale ha anche adattato il film di Spike Lee. Benioff è uno dei creatori principali della serie Il trono di spade
 
- Il celebre monologo in cui Monty maledice tutta New York City a colpi di "fuck" è stato inizialmente eliminato dalla sceneggiatura di Benioff. La Disney, che ha finanziato e distribuito il film ha insistito per far tagliare il monologo. A quel punto Lee non ha esitato a reintegrarlo nel copione e girare la scena. Una sequenza diventata iconica all'istante. 



- Edward Norton ha co-prodotto il film, sebbene non appaia ufficialmente nei crediti. Norton ha dichiarato di aver investito totalmente nel film lo stipendio guadagnato con il thriller Red Dragon

- Per il ruolo di Naturelle Riviera, Lee aveva inizialmente pensato ad Alicia Keys. Il ruolo è poi andato a Rosario Dawson, attrice che aveva già lavorato con il regista sul set di He Got Game. 



- Un momento sul set con Spike Lee, Edward Norton e il grande Philip Seymour Hoffman che nel film interpreta Jacob, uno dei migliori amici del protagonista. 
 
- La 25° ora doveva inizialmente essere interpretato da Tobey Maguire. L'attore aveva infatti comprato i diritti del libro di Benioff per produrre e interpretare il film. Ha però preferito diventare Spider-Man per Sam Raimi. E' rimasto a bordo come produttore del progetto. 

- Si tratta del primo film che mostra il Ground Zero, il luogo in cui osserviamo i resti del World Trade Center dopo l'attentato dell'11 settembre 2001.