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Spiderman 2

Un film bellissimo e spettacolare in cui Peter Parker deve scegliere se continuare ad essere Spiderman e salvare ogni giorno qualcuno o diventare umano e amare finalmente la sua Mary Jane. Non sarà una scelta facile.

Spiderman 2

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Usa, 2004; di Sam Raimi; con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, Alfred Molina, James Franco.   Ecco finalmente che con “Spiderman 2” siamo riusciti a vedere perfettamente esplicitato cosa dovrebbe essere un cosiddetto sequel: prima di tutto un approfondimento delle tematiche e delle line estetiche già (così mirabilmente) tracciate da un originale; un sequel dovrebbe poi proporre al pubblico un approfondimento delle psicologie di personaggi già conosciuti, offrendo dunque delle variazioni su un tema già prestabilito. In terzo luogo, trattandosi di un blockbuster pieno di effetti speciali e destinato al grande pubblico, ampliare la dose di spettacolarità possibilmente passando attraverso un miglioramento estetico del prodotto. Ebbene, “Spider-man 2” riesce in tutto questo, e la cosa davvero sorprendente e che lo fa partendo da un primo episodio che già poteva essere considerato un capolavoro.   Fin dagli strabilianti titoli di testa si capisce che la nuova avventura del super-eroe non vuole essere soltanto l’ennesimo polpettone di azione ed F/X che nulla a che vedere con l’originale, ma vuole al contrario continuare un filo narrativo, creare un legame non soltanto logico, ma anche emotivo con il precedente. La sceneggiatura di Alvin Sargent - uno che quando si tratta di delineare psicologie complesse e sfaccettate sa come fare, vedi “Julia” (id., 1977) o “Gente comune” (Ordinary people, 1980) – coglie soprattutto il conflitto interiore di Peter Parker, gravato dal peso/responsabilità dei suoi poteri, ed impossibilitato ad avere una vita normale, e lo sviluppa con una profondità davvero inusitata per u prodotto del genere, aiutato anche dalla performance di un Tobey Maguire sempre più convincente. Oltre a questo però anche la caratterizzazione dei personaggi di contorno, soprattutto del nuovo antagonista tragico Doctor Octopus/Alfred Molina, subisce un notevole sviluppo. Passando ad analizzare la messa in scena, non possiamo non stupirci nuovamente di come Sam Raimi riesca allo stesso tempo ad essere regista perfetto per un colosso produttivo da 200 milioni di dollari di budget ed insieme autore capace di imprimere alla pellicola un tocco personale, precisissimo, che rimanda addirittura alla giocosa ed istrionica schiettezza dei suoi primi lavori, come l’ormai mitico “La casa” (Evil dead, 1984). Le scene d’azione in questo secondo episodio sono, se possibile, ancora più spettacolari dell’originale, in quanto assistiamo ad una serie di scontri tra i due rivali che si basa maggiormente sul confronto fisico ed acrobatico: per questo, la strepitosa fattura degli effetti speciali (ma poteva essere altrimenti?) contribuisce in maniera determinante all’importanza estetica del prodotto finale.   Insomma, “Spider-man 2” è sicuramente il miglior film tratto dai fumetti che sia stato fatto negli ultimi anni, e cosa ancor più strabiliante, garantisce allo spettatore anche una buona dose di autenticità ed introspezione psicologica all’interno di un film dalle qualità spettacolari inusitate.
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