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Spegnete le luci del set: è morto Eli Wallach

Il leggendario attore aveva 98 anni. È stato “il brutto” di Sergio Leone

25.06.2014 - Autore: P.F.
Era sempre un piacere quando in qualsiasi momento di un film distribuito nel corso degli ultimi vent'anni, ci trovavamo – a sorpresa - davanti a Eli Wallach, che restava in scena per pochissimi minuti. Succede ad esempio dopo novanta minuti nel bellissimo Mystic River (2003), dove Clint Eastwood lo ha piazzato dietro al bancone di un negozio di liquori in una delle scene più importanti del film. Dopo oltre mezzo secolo di carriera, il “vecchietto” di Brooklyn si era scelto sempre camei in cui  incarnava alla perfezione esperienza e saggezza declinati talvolta all'interno di una personalità burbera, talvolta nei panni di un uomo sereno. 

 
E' stato il New York Times ad annunciare la morte del leggendario attore. Eli Wallach si è spento a 98 anni. Ha recitato al cinema per oltre mezzo secolo: lo ricordiamo soprattutto nei classici western degli anni Sessanta, ciononostante la sua carriera e la sua storia sono così interessanti che potrebbero benissimo essere oggetto di studi per un film. Era figlio di immigrati polacchi proprietari di un negozio di dolciumi a Brooklyn. Frequentò l'università del Texas e dopo la laurea tornò nella Grande Mela per studiare recitazione. Si arruolò nell'esercito come medico nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Tornato a casa iniziò la carriera di attore teatrale. 
 
Una sera in platea c'era anche il regista Elia Kazan che nel 1956 gli offrì il ruolo d'esordio al cinema in Baby Doll – La bambola viva, film condannato dalla Chiesa cattolica per i suoi contenuti. Wallach, infatti, interpretava un uomo che corteggiava la moglie diciannovenne del suo vicino: “Dissero che chi lo vedeva rischiava di essere scomunicato – ha raccontato qualche anno fa - Mi sono detto: 'Sono ebreo, che diavolo possono farmi?'”. Da quel momento Wallach è rimasto al cinema prima mantenendo ruoli di primo piano e poi in camei di lusso. “Ho interpretato banditi, ladri, signori della guerra, molestatori, mafiosi” – diceva quando lo premiavano alle cerimonie. 

 
Nel 1960 John Sturges gli ha affidato il ruolo dello spietato Calvera, nemesi dei I magnifici sette: un bandito dai denti d'oro pronto a saccheggiare villaggi del Messico che avrebbe poi affrontato la gang di Yul Brynner e Steve McQueen. Il suo ruolo più celebre è quello di Tuco ne Il buono, il brutto e il cattivo (1966). E' stato "il brutto" dello Spaghetti Western di Sergio Leone, affiancato dal "buono" (Clint Eastwood) e dal "cattivo" (Lee Van Cleef) in una caccia al tesoro nascosto in un cimitero. 

Eccolo in una delle scene più celebri del film:

 
Nel corso della sua carriera Wallach è apparso in più di novanta film: lo ricordiamo in Crimine silenzioso di Don Siegel (1958), al fianco di Audrey Hepburn e Peter O'Toole in Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1996) e nei panni della nemesi di Michael Corleone ne Il padrino – Parte III (1990). Le sue ultime apparizioni risalgono al 2010, quando lo abbiamo visto in Wall Street – Il denaro non dorme mai (di Oliver Stone) e in un'unica scena di L'uomo nell'ombra - The Ghost Writer di Roman Polanski. 
 
Wallach lascia la moglie Anne Jackson con cui è stato sposato per sessantasei anni e i figli Peter e Roberta.