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Sitges, occhi aperti

Un vero e proprio gioiello per appassionati, distributori alla ricerca di nuovi talenti e addetti ai lavori che si rincontrano in un clima rilassato ma non troppo.

Festival di Sitges 2009

02.10.2009 - Autore: Antonio Marenco
Giunto alla 42e edizione, mai spento, sempre alla ricerca di nuovi talenti, maleducato, vizioso, sorprendente, irriverente, illuminante, il festival di Sitges approfitta del calare delle tenebre estive per riaprire ancora una volta i suoi cancelli. Giovedì primo ottobre.

Anche quest’anno la programmazione propone al pubblico e agli addetti ai lavori 200 produzioni selezionate tra 30 paesi. La sessione in competizione e quelle satelliti rappresentano tutte le sfacciettature del genere fantastico: La sessione ufficiale Fantastic Panorama (fuori concorso con un occhio particolare alle proposte inglesi), la sessione ufficiale Noves Visions (tutte le produzioni al limite del genere che riescono ad esplorare nuove tematiche), Orient Express-Casa Asia (i miglior film asiatici della stagione), Midnight Extreme (cinema gore, torture, macabro) e Anima’t (forse la sessione che ha reso tanto conosciuto il festival di Sitges), Sesion Especiales, Sitges Classic, Seven Chances e Brigadoon completano il quadro.

Un vero e proprio gioiello per appassionati, distributori alla ricerca di nuovi talenti e addetti ai lavori che si rincontrano in un clima rilassato ma non troppo. Sitges non disdegna film considerati di serie B. nemmeno quelli giapponesi girati con il telefonino. Un cinema delle idee, non solamente dei soldi. Ne sa qualcosa Quentin Tarantino (ospite fisso) che fruga in tutte le sessioni alla ricerca di nuovi o vecchi talenti con cui collaborare.

Sitges rappresenta il cinema invisibile, pericoloso, indigesto, sperimentale, si può uscire dal cinema dopo mezzo minuto o dopo una maratona durata tutta la notte.
                         

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