Nel sistema di rating applicato dalla MPAA (Motion Picture Association of America), ovvero la censura americana, il massimo divieto possibile prima dello X Rated, riservato al cinema porno, è l'NC-17, che sta a significare “Nessuno sotto i 17 anni è ammesso”. Un divieto che spesso penalizza i film, dato che taglia via una considerevole fetta di pubblico. Infatti, anche il rating R e il PG-13 prevedono che i ragazzi di età inferiore alla soglia dei 17 e dei 13 anni, rispettivamente, possano entrare accompagnati. In questa maniera i film che ricevono quei rating possono comunque contare sul vasto pubblico adolescenziale.
L'ultima pellicola ad aver ricevuto il rating NC-17 è già stata catalogata come un “caso”. Si tratta di “Shame”, lo splendido film di Steve McQueen che ha fruttato a Michael Fassbender la Coppa Volpi a Venezia (qui la nostra recensione), e che, presentando parecchie sequenze di sesso esplicito e nudità, non poteva che ottenere il tanto temuto divieto ai 17. Eppure, la Fox Searchlight, che distribuisce il film in USA, sta facendo buon viso a cattivo gioco: “Credo che l'NC-17 sia una medaglia d'onore, non una lettera scarlatta – ha dichiarato il presidente della Searchlight Steve Gilula – Crediamo sia giunto il momento di utilizzare seriamente il divieto. Il talento degli attori e la visione del regista sono straordinari. Questo non è un film che piacerà facilmente a tutti, ma certamente è unico e originale”. E' d'accordo John Fithian, presidente della National Association of Theatre Owners, l'associazione dei proprietari di cinema, secondo cui “Shame” è “potenzialmente un passo importante nell'uso legittimo dell'NC-17”. Un recente sondaggio ha anche rivelato che novantasette esercenti su cento proietterebbero senza problemi un film NC-17. “Il sistema è difettoso – continua Fithian – I distributori preferiscono tagliare un film per farlo rientrare nella categoria R, e così finiamo per avere una categoria R troppo vasta”.
“Shame” potrebbe cambiare tutto questo: se infatti avrà successo, il film di McQueen potrebbe spingere altri Studios a seguire l'esempio, e questo salverebbe tanti film dai fastidiosi tagli auto-imposti dai distributori. Ma è tutto un grande “se”, e finché non si vedranno i risultati, sarebbe meglio non cantare vittoria.
Fonte: The Hollywood Reporter


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Shame sfida la censura americana
Il film di Steven McQueen potrebbe rappresentare un caso, e salvare tanti film da un'auto-censura preventiva

25.11.2011 - Autore: Marco Triolo