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Servillo: "Angelopoulos? Un condottiero"

In occasione della presentazione di "394 Trilogia doc", l'attore napoletano parla per la prima volta della morte del grande regista greco con cui stava lavorando al prossimo film

Theo Angelopoulos

17.02.2012 - Autore: Nexta
Non sa che fine farà l'ultimo film di Theo Angelopoulos. "Non ne ho proprio idea", ha deto Toni Servillo ieri sera a Roma, in occasione della presentazione del documentario sulla sua tournèe internazionale della Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, '394 Trilogia doc' di Massimiliano Pacifico, nell'ambito della rassegna 'In questo paese: documentari italiani' a cura di Maurizio Di Rienzo, alla Casa del Cinema di Villa Borghese. L'attore campano avrebbe dovuto essere il protagonista de 'L'altro mare', interrotto bruscamente dall'incidente che è costato la vita al popolare regista greco lo scorso 24 gennaio ad Atene, un film sulla stretta attualità della crisi economica e sociale in Grecia e che avrebbe dovuto chiudere la trilogia, di cui fanno parte le precedenti pellicole del maestro: 'La sorgente del fiume' e 'La polvere del tempo'.
Il grande interprete di 'Gomorra', in scena a Roma con la performance 'Toni Servillo legge Napoli' al Teatro Argentina fino al 26 febbraio, si lascia andare per la prima volta dopo la tragica morte di Angelopoulos avvenuta sul set de 'L'altro mare'. "Non so che destino avrà il film", dice l'attore 53enne rispondendo a chi gli ha chiesto quale sorte sarebbe toccata all'opera incompiuta di Angelopoulos. "Del film - racconta desolato - se n'è girato un terzo e manca la parte che fa grande il cinema di Angelopoulos, le scene complesse, le riprese di massa". "Con me - spiega - era stata fatta tutta la parte intima, del privato, che era quella più facile per un grande regista come lui".

"E' la prima volta che ne parlo - rivela un commosso Servillo - Theo era un vero e proprio condottiero, era lui a dirigere tutto e ora ha lasciato una situazione drammatica, molto peggiore di quanto si possa immaginare, lascia un popolo di orfani". L'attore-regista si dice ancora "sotto choc e incredulo" per la vicenda dell'investimento del collega 76enne avvenuto sul set durante le sei settimane di riprese, "è una cosa terribile". "Wim Wenders - ha raccontato - è stato il primo a chiamare dopo l'incidente, e anche lui sta malissimo".

(LaPresse)
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