NOTIZIE

Scorsese sotto tiro

La polemica che a sorpresa infiamma Hollywood e fa dichiarare ad alcuni grandi elettori di voler ritirare il proprio voto dato a Martin Scorsese, suscita molte domande.

Oscar

18.03.2003 - Autore: Luisa Manenti
Quando già la stampa hollywoodiana si congratulava per lestrema gentilezza con cui questanno era stata condotta la campagna per gli Oscar, dichiarando \"di grande classe\" il comportamento delle Majors, ecco la secchiata dacqua del presidente dellAcademy che accusa luso di pratiche talmente scorrette da far rischiare a qualche candidato addirittura lespulsione dalla premiazione. Il dito parrebbe puntato direttamente contro la Miramax, ed ad andarci di mezzo sembrerebbe Martin Scorsese, il quale cade dalle nuvole.   Troppo signore per dichiarare che non sarà certo una statuetta a misurare il suo valore, rilascia una breve dichiarazione: \"Partecipare agli Oscar fa parte del gioco\" il suo volto severo appare più dispiaciuto che seccato \"ma non voglio pressioni a mio favore da parte di nessuno, lecite o illecite che siano, e mi scuso se qualcosa di questo genere è avvenuto\". Parole apparentemente rivolte al vicedirettore della Miramax, il potente Harvey Weinstein che, con incredibile ingenuità per un personaggio di tanto potere e in grado di portare agli Oscar, quaranta candidati (su circa un centinaio), si era dichiarato \"disposto a bussare a tutte le porte e ad elemosinare come un cane in cerca di cibo, pur di mettere una statuetta doro fra le mani del grande Marty\".   La polemica che a sorpresa infiamma Hollywood e fa dichiarare ad alcuni grandi elettori di voler ritirare il proprio voto dato a Martin Scorsese, suscita molte domande. Tempesta in un bicchier dacqua, espediente per riportare in prima pagina un personaggio trascurato nelle ultime premiazioni, o reale battaglia per strappare dalle mani di altri candidati lassegnazione dellOscar al miglior regista? E in questultimo caso che interesse avrebbe la Miramax a sbilanciarsi a favore di Scorsese, rischiando di togliere voti allaltro suo candidato Rob Marshall, il talentuoso regista di Chicago, dividendo i consensi e rischiando di far perdere tutti e due? E inoltre di quali peccati mortali si sarebbe macchiata la Miramax, infangando anche lincolpevole Marty, tanto adorato dal mondo del cinema da meritarsi il titolo \"the God of the directors\" (il dio dei registi)?   A scatenare il caso è stata una richiesta della Majors fatta al quasi novantenne Robert Wise, pietra miliare della storia del cinema per aver diretto film del calibro di West side story e Lassù qualcuno mi ama, che vanta anche il prestigio di essere stato laddetto al montaggio del mitico Citizen Kane di Orson Welles. Caro Bob gli avrebbe candidamente chiesto Harvey Weinstein ci serve un tuo pezzo di elogio a Martin, questanno deve farcela. E addirittura la stessa compagnia avrebbe redatto un articolo ad hoc, in seguito firmato dallanziano regista, sincero ammiratore di Martin.   Scandalo? Non veramente perché lattività di lobbying fa parte della filosofia americana e cose del genere sono già successe parecchie volte in passato. Ma la Miramax compra anche spazi pubblicitari per Gangs of New York, e nel riportare frasi elogiative tra virgolette, come sempre si fa, cita anche quelle di Robert Wise, che, come ogni altro regista americano, è anche membro dellAcademy, i quali per statuto non possono far conoscere il loro voto. È qui che scatta il caso: alcuni colleghi dellAcademy si indignano, o si fingono indignati, minacciano di ritirare il proprio voto e scatenano il putiferio. Nel frattempo il bravo Martin era inaspettatamente e per i propri innegabili meriti salito da alcune settimane al primo posto della lotteria degli Oscar come miglior regista, superando il concorrente Robert Marshall, con la motivazione espressa da molti grandi elettori che se Gang di New York non era il miglior film di Scorsese era comunque un opera di grande respiro con una regia ben più complessa di quella richiesta dal delizioso, ma meno impegnativo musical Chicago.   Forse sullala di questi sondaggi la Miramax aveva allora calcato la mano, commissionando larticolo incriminato per cambiare cavallo al volo, soprattutto per paura che tra i due non si intromettesse un terzo incomodo nella figura di Stephen Daldry regista di The Hours che stava col fiato sul collo ai primi due: il risultato pare invece essere disastroso ed anche umiliante per Martin, tra lo sconforto dei suoi numerosi ed appassionati fans.   Mentre le quotazioni di Scorsese scendono piazzandolo al secondo posto nel totocandidati, ci si domanda se la scandalizzata denuncia non sia a sua volta una delle poco pulite manovre organizzate nel clima di congiura pre-oscar, per fare cadere di sella il probabile vincitore, mentre cè ancora chi spera in una controreazione che, un attimo prima della chiusura delle urne, martedì 18 Marzo, porti sul podio il regista di Gang of New York, come già lanno scorso lattacco di alcuni mass media aveva favorito la vittoria di A beautiful mind. Vedremo il grande Marty uscire dal portone principale del Kodak Theatre con la statuetta in mano? Guerra o non guerra, il 23 sera sapremo. Ma fin da ora sappiamo che non ne ha bisogno.    
FILM E PERSONE