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Scorsese illumina gli Stones
Questa 58° edizione del festival del cinema di Berlino difficilmente poteva aprirsi in maniera più vigorosa: Martin Scorsese si libera e ritrae i Rolling Stones tornando al cinema viscerale e sanguigno

07.02.2008 - Autore: Adriano Ercolani
Ebben, serviva Martin Scorsese per immortalare i già leggendari Rolling Stones all’interno del fotogramma. Ed allo stesso tempo servivano i Rolling Stones a “liberare” nuovamente Martin Scorsese e consentirgli di esprimere il suo cinema viscerale e sanguigno. Già, perché questo “Shine a Light” che ha aperto Berlino 2008 tutto è tranne che un documentario su una band musicale. Il regista limita ai primissimi minuti il racconto, impostando la sua idea di ripresa del concerto, ed insieme il contatto con i vari membri ella band. Poi si entra nel Beacon Theatre, perefett cornice scenografica, parte il concerto e quest’opera si trasforma immediatamente in cinema di grandissimo impatto, sia emotivo che più propriamente estetico: grazie anche al grandissimo lavoro sulla profondità di campo e sui colori interpretato da Robert Richardson, Scorsese corre dietro alla musica degli Stones con una messa in scena di potenza espressiva vertiginosa, montata con furore da David Tedeschi. La prima parte è di grandissima qualità, ma quando partono le note di “Sympathy fo the Devil” l’immagine prende letteralmente fuoco, accompagnata da musica allo stato puro. Da quel momento in poi non si può non “vivere” il lavoro di Scorsese, e lasciarsi scorrere nelle vene le note mitiche di grandi capolavori che i Rolling Stones hanno regalato alla storia della musica rock e blues.