Harvey Weinstein, uno dei produttori più potenti di Hollywood, è stato travolto nei giorni scorsi da uno scandalo sessuale che lo ha portato a essere licenziato dalla sua stessa compagnia. L'accusa è di aver molestato diverse donne, sia attrici che dipendenti della Weinstein Company, domandando loro favori sessuali in cambio di parti o promozioni. A quanto pare, Weinstein avrebbe raggiunto accordi economici con almeno otto donne, comprando il loro silenzio sulla faccenda.
Da quando la bolla è esplosa, molte star di Hollywood, che hanno avuto a che fare con Weinstein nel corso della loro carriera, hanno commentato la faccenda sui social. Tra queste, Meryl Streep ha scritto: “Il suo comportamento non ha scuse, ma l'abuso di potere è famigliare. Ogni voce coraggiosa che si leverà e verrà ascoltata dai media alla fine cambierà le regole del gioco”. “Non sapevo di questi reati; non sapevo degli accordi economici con attrici e colleghe; non sapevo degli incontri in stanze d'albergo, nel bagno o di altri atti inappropriati e coercitivi”, ha aggiunto l'attrice. “Harvey ha sempre sostenuto il mio lavoro con fierezza, mi esasperava ma è sempre stato rispettoso con me sul lavoro, e con molte altre”.
“Sono stata avvisata sin dall'inizio, le storie circolavano – ha twittato Jessica Chastain – Negarle vorrebbe dire creare le premesse affinché si ripetano”. La Chastain si è difesa da chi, su Twitter, le chiedeva perché alcuni suoi film fossero stati distribuiti dalla Weinstein Company, dicendo che erano stati acquistati dopo essere stati realizzati. E ha concluso: “Sono stufa che i media chiedano solo alle donne di parlare. Che ne è degli uomini? Forse molti hanno paura di riflettere sul loro stesso comportamento”.
E invece gli uomini hanno parlato. Kevin Smith ha detto di “vergognarsi” per il fatto che Weinstein abbia “finanziato quattordici anni della mia carriera. Adesso so che, mentre io ne traevo profitto, altre persone soffrivano terribilmente”. Con Weinstein, Smith ha lavorato a Clerks, In cerca di Amy e Dogma, tra gli altri, quando ancora il produttore era a capo della Miramax.
George Clooney, che grazie a Weinstein ebbe il primo grosso ruolo cinematografico in Dal tramonto all'alba, e il cui primo film da regista, Confessioni di una mente pericolosa, fu prodotto dallo stesso, ha ammesso di aver sentito voci sin dagli anni Novanta, ma di non aver dato loro mai peso, convinto che si trattasse di pettegolezzi per sminuire il talento delle attrici. “Quello che sto sentendo ora sul fatto che otto donne siano state pagate, non ne avevo mai sentito parlare e non ho mai conosciuto nessuno che ne sapesse qualcosa”. “Forse una conseguenza positiva ci sarà. Finalmente le vittime sapranno di essere ascoltate e smetteranno di avere paura”.
Una di queste vittime, anzi una delle famose “otto donne”, è l'attrice Rose McGowan. Nel 1997 ebbe un incontro con Weinstein durante il Sundance Film Festival, e accettò del denaro per non rivelare nulla. “Il potere di Hollywood sta morendo perché la società è cambiata e cresciuta, eppure il comportamento degli uomini di Hollywood è rimasto lo stesso – ha detto la McGowan a The Hollywood Reporter – Gli uomini di Hollywood devono capire che non posseggono alcuna donna”.
Harvey Weinstein ha fatto mea culpa a suo modo: “Sono cresciuto negli anni '60 e '70, quando tutte le regole di comportamento sul posto di lavoro erano diverse. Quella era la cultura all'epoca. Da allora ho imparato che non è una scusa, sia in ufficio che fuori da esso. Ho capito tempo fa che dovevo diventare una persona migliore, e le mie interazioni con le persone con cui lavoro sono cambiate”.
Fonti: Variety, The Hollywood Reporter, The Guardian