Giunto al terzo episodio della
saga, questo splatter-horror di serie B conferma una formula che
commercialmente funziona, il che vuol dire purtroppo futuri episodi a seguire.
Con soltanto 10 milioni di dollari di budget di produzione infatti “Saw III” ha
incassato nel mondo, ad oggi, ben 150
milioni di dollari, di cui 80 nel solo mercato americano. Se gli appassionati
del genere continueranno a premiare al botteghino una simile nefandezza
cinematografica, c’è da aspettarsi un futuro di questo genere assai poco
redditizio a livello artistico. Il film di Bousman, già regista della seconda
puntata, ripropone con stanchezza assoluta quanto di già visto nei precedenti
lungometraggi, che non brillavano neppure loro per originalità ed inventiva,
tutt’altro. Regia e fotografia si affidano al facile effetti visivo per
irretire lo spettatore attraverso una sequenza di virtuosismi estetici assolutamente
banali, quando non fini a se stessi. Tutta questa ripetitiva idea di messa in
scena si poggia poi su una struttura narrativa ad incastro che praticamente non
serve a nulla, se non ad inserire nel film scene sempre più gratuitamente
violente e grondanti sangue (stavolta condito con frattaglie più numerose del
solito…). Cos’altro aggiungere su “Saw III”? C’è davvero poco altro da dire:
speriamo che l’operazione venga presa in mano da qualcuno che non punta
soltanto all’incasso facile, ma anche a
migliorare un prodotto che in teoria potrebbe possedere delle qualità per
diventare un buon thriller horror.
Chiudiamo con una considerazione riguardante proprio questo tipo di
pellicole, come ad esempio “Saw” (id., 2004) o “Hostel” (id., 2005), che
sembrano affondare nell’effetto roboante e violento la loro prima ragion
d’essere. Siamo veramente sicuri che continuare a spendere crediti a forza di
sangue e nient’altro continuerà a farci amare questo genere? Perché ogni
pellicola, forse soprattutto opere come questa, hanno bisogno di essere
costruite con qualcosa che vada oltre la visione, che si basi fondamentalmente
sul terrore di ciò che non vediamo. A forza di continuare ad avere tutto di
fronte agli occhi non è possibile che smetteremo di spaventarci? Dopo la
proiezione di “Saw III” ciò sembra pressoché sicuro…


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Saw III
Questo splatter-horror di serie B conferma una formula che commercialmente funziona: costato 10 milioni di dollari il film ha incassato ben 150 milioni di dollari

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani