
Quella che potrebbe essere una vicenda banale, un semplice triangolo amoroso che ha il proprio vertice in Michelle Williams e gli altri due angoli in Seth Rogen (marito) e Aaron Abrams (l’amante) diventa per Sarah Polley l’opporunità per scavare nell’animo umano, nelle insicurezze di ognuno di noi e nella ricerca continua a cui tendiamo verso bisogni che non rimangono sempre gli stessi nel tempo. Per la cineasta già candidata all’Oscar nel 2008 per la sceneggiatura del bellissimo “Away from Her - Lontano da lei ”, al centro della storia ancora una volta c’è il rapporto di coppia e l’analisi dei sentimenti, come ci ha spiegato lei stessa in uno speciale incontro che abbiamo avuto il piacere di avere durante il Festival di San Sebastian dove la Polley ha presentato “Take this Waltz”: “Se nel mio precedente lavoro cercavo di raccontare il caso di un amore senza tempo, che andava al di là dell’età, della malattia e dei tradimenti, qui il mio punto di vista è quasi esclusivamente quello femminile all’interno di un giovane matrimonio. Purtroppo non c’è nè giusto, nè sbagliato, le relazioni possono durare per sempre come finire e non c’è per forza una colpa, si cambia e si può avere bisogno di altro per sentirsi completati”.

Sulla sua doppia carriera da regista e attrice, la Polley ha le idee chiare: “Ormai mi piace di più dirigere che essere diretta, anche se il mio prossimo progetto è un libro”. La ragione però è semplice: la trentaduenne canadese è incinta e finita la promozione del film, difficilmente avrà tempo per stare molto tempo sul set, anche se, ricordiamocelo, parliamo sempre di un enfant prodige che sta sui set da quando ha quattro anni e ha iniziato a dirigere a ventisei realizzando una straordinaria riflessione sulla vecchiaia e l'amore. Con lei, impossibile fare pronostici...