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Saggezza e sporcizia nel primo film di Madonna

"Sacro e Profano" segna il debutto nella regia della star fra le star. Un film eccentrico, ironico. Storie quotidiane, buffe, tragiche e terribilmente autentiche. Nulla di gratuitamente provocatorio o di biecamente commerciale. Dal 12 giugno.

Madonna Sacro e profano

10.06.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Chi avrebbe mai scommesso sulla coppia Nanni Moretti e Madonna? Per chi li conosce non può che vederli come due esseri umani agli antipodi. E invece no. “Sacro e Profano” è stato presentato prima al Festival di Berlino e poi al Torino Film Festival, nel 2008, dove ha letteralmente entusiasmato l’allora Direttore Nanni Moretti che ha deciso di distribuirlo con la sua Sacher. Perché il pregio della pellicola è di raccontare tre personaggi come sono o come possono essere, prendendoli in giro con affetto, divertendo gli spettatori, e augurando ai suoi protagonisti il meglio per il loro futuro. Non ci sono moralismi e nemmeno catastrofi ma dei personaggi autentici che, nella pur evidente loro eccentricità, cercano di sopravvivere alla miseria della vita quotidiana che devono affrontare.



Siamo a Londra. Tre persone cercano, ogni giorno, di sbarcare il lunario mantenendosi puri e ambiziosi nonostante le bassezze alle quali devono costantemente sottostare. A.K. (Eugene Hutz, leader della band Gogol Bordello, amatissimi da Madonna) canta in un gruppo underground ma intanto si mantiene prostituendosi per clienti masochisti. Juliette (Vicky McClure) vorrebbe andare volontaria in Africa, nel frattempo lavora in una farmacia, molestata continuamente dal suo proprietario, un indiano. Holly (Holly Weston) studia da ballerina classica, ma non trova di meglio che lavorare in un equivoco locale di lap dance. E qui Madonna si concede un’autocitazione e fa danzare Holly sulle note di ‘Erotica’ per poi interrompere bruscamente la canzone e far continuare la sua interprete a dimenarsi su quelle di ‘Baby One More Time’ di Britney Spears. Passaggio di testimone con tanto però di situazione paradossale e ironica, ovvero dalla donna sensuale alla liceale che deve concupire gli sbavosi astanti. I tre vivono insieme in un appartamento che ha come vicino di casa un poeta cieco, interpretato dal sempre bravissimo Richard E. Grant, innamorato, senza speranza, di A.K.



Filth and Wisdom – ha affermato Madonna - è stata, essenzialmente, la mia scuola di regia. E' stato molto importante per me scrivere la storia, creare i personaggi, essere coinvolta in ogni singolo passo, dalla creazione delle scenografie al montaggio. Sono sicura di aver fatto impazzire tutti i capi-reparto con le mie mille domande senza fine! E' stata un'esperienza completa, che mi ha permesso di esplorare e mettere insieme tutte le cose che amo e che m'interessano, dalla letteratura alla musica alla danza”. “Terminato il film – ha continuato Madonna – mi sono resa conto che ognuno di loro rappresenta un aspetto della mia personalità e così l’esperienza si è rivelata tanto artistica quanto terapeutica”.



In quella che sembra una discesa agli inferi dei protagonisti, in realtà, Madonna riesce a mantenere leggere e pulite le anime di questi tre esseri umani che, anche con divertimento, cercano di fare del loro meglio per rimanere a galla nella tristezza quotidiana. Dice A.K. nel film: “Quando morirò andrò dritto dritto in Paradiso. E tu ora mi chiederai il perché… Ho pregato abbastanza?, direi di no. Ho condiviso con gli altri?, veramente no. Sono stato una persona umile?, certamente no. Allora che cosa ti rende così sicuro che finirai dritto in Paradiso, mi chiederai? E ora te lo dico, perché, ho sempre detto la verità”.

Per saperne di più:
Il trailer di Sacro e profano