Venezia – Presentato nella sezione Giornate degli Autori del sessantottesimo Festival, Ruggine è da celebri attori del cinema nostrano: nel presente passiamo una giornata con Valerio Mastandrea, Stefano Accorsi e Valeria Solarino, tre personaggi la cui vita è stata segnata trenta anni prima dal Dottor Boldrini, incarnazione del male interpretata da Filippo Timi. Violenze su minori e omicidi sono al centro di questo dramma nero diretto da Daniele Gaglianone e attualmente nelle sale distribuito da Fandango. Abbiamo incontrato il regista al lido:
Raccontaci questa esperienza: come mai hai scelto di adattare il romanzo di Stefano Massaron?
La cosa che mi ha colpito è stata l’ambientazione. Mi ha fatto sentire un po’ a casa: anche io, come i bambini protagonisti della storia, mi sono trasferito in una città del nord quando avevo cinque anni. Chiaramente sono rimasto impressionato dal personaggio del Dottor Boldrini. A differenza del romanzo, però, ho deciso di seguire una strada completamente opposta, quella della sottrazione, pur mantenendo il carattere fuori dalle righe del personaggio.
E ci racconti una storia che comunque è un pugno allo stomaco…
Il tema che mi ha spinto dentro questa storia mi ha sempre interessato: cosa vuol dire incontrare il male? Il male esiste perché ci sono delle persone che lo incarnano seguendo una certa visione del mondo e spesso ha una caratterizzazione quasi metafisica. Dunque ecco la storia classica, una fiaba su un gruppo di bambini contro un orco. Ma cosa vuol dire vincere o perdere? Qual è il prezzo? Vediamo nel film che il personaggio di Mastandrea si prende la responsabilità maggiore di sconfiggere il male. Ma forse il male vince comunque, forse basta solo che appaia per segnare per sempre la tua vita.
Come mai hai scelto Filippo Timi per il ruolo terrificante di Boldrini?
Filippo non lo conoscevo personalmente, ho pensato che potesse essere un Boldrini potente, perché ha una grandissima capacità e una presenza fisica potentissima. È la prima volta che faccio un film con degli attori famosi e sulla carta poteva anche rappresentare un problema, invece devo dire che non lo è stato affatto, tra di noi c’è stata una grandissima intesa.


NOTIZIE
Ruggine: Cosa vuol dire incontrare il male?
Daniele Gaglianone trasforma Filippo Timi in un mostro e Accorsi, Mastandrea e la Solarino nelle sue vittime

02.09.2011 - Autore: Pierpaolo Festa