"Ho visto il film svedese prima di sostenere il provino con Fincher, ma non ho mai avuto l’intenzione di paragonarmi a Noomi Rapace. Lo scopo era realizzare la nostra interpretazione del libro di Stieg Larsson senza usare il precedente film come riferimento”. Rooney Mara e Lisbeth Salander sono ormai la stessa cosa: un binomio perfetto consacrato dalla nomination all’Oscar.
Sono ben cinque, invece, le nomination che l'Academy ha assegnato a Millennium: Uomini che odiano le donne. Rimane fuori David Fincher, già snobbato dall’Academy ben due volte con Il Curioso caso di Benjamin Button e The Social Network (candidato per entrambi, ma mai vincitore).
Rooney raccontaci del tuo rapporto con David Fincher e del suo perfezionismo quasi ossessivo…
Questo è il suo metodo: fa tanti ciak, ma non ne fai mai uno di troppo. C’è sempre una ragione per ripetere una scena. Ti abitui facilmente al suo modo di lavorare. A me piace molto. David ha una reputazione che non corrisponde all’uomo che è in realtà: lavoriamo benissimo insieme, lui è totalmente collaborativo e ti supporta sempre.
Che effetto ti ha fatto vederti sullo schermo con il look di Lisbeth Salander?
Ho provato tanta emozione. Questo ruolo non mi ha mai spaventata: è un personaggio estremo, amato da tutti i suoi lettori. Rappresenta un’occasione d’oro per un’attrice: Lisbeth è totalmente indipendente, un personaggio complesso e contraddittorio. Proprio quello che un attore sogna di interpretare.
Prima di diventare un’attrice hai studiato psicologia. Pensi mai a quest’altra carriera in alternativa a quella di attrice?
La mia passione per la recitazione è cominciata presto, ma ho preferito ricevere un’istruzione prima di tutto. Studiare è importantissimo per un attore, per formarsi in pieno ed essere più abile. Del resto la psicologia è fondamentale per ogni lavoro che si fa.
Lisbeth è combattiva e in un paio di scene la vediamo anche fare a botte…
Una sequenza come quella dello scippo nella metro è stata molto difficile da realizzare. Nel film la vedete per circa trenta secondi: ma l’abbiamo girata in tre giorni. Per prepararmi al ruolo di Lisbeth ho praticato lezioni di motociclismo, kickboxing e palestra. D’altra parte fumare non mi ha aiutata affatto.
E per quanto riguarda le scene scabrose del film?
Abbiamo parlato tanto della scena dello stupro prima di girarla. Però in questi casi la cosa migliore è lanciarsi e girare, nel tentativo di concentrarsi solo sulle reazioni del personaggio.
Continuano a offrirti tanti ruoli ed è certo che ti vedremo nel nuovo film di Malick. Come vivi questo momento?
Tutto quello che voglio è continuare a lavorare con registi che mantengono la loro visione creativa e il loro metodo. Gente come Fincher o Malick, mai disposti a compromettere la loro creatività.
Millennium: Uomini che odiano le donne, in uscita il 3 febbraio, è distribuito da Warner Bros. Italia. Per saperne di più, leggete del nostro incontro con David Fincher.


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31.01.2012 - Autore: Pierpaolo Festa