
Il triumvirato anticrimine: Harvey Dent, James Gordon e Batman
Tanta roba in pochi minuti, ma la sequenza è fondamentale per settare l'atmosfera del film. Via i ninja, via i paesaggi esotici e le battute ironiche: stavolta si fa sul serio. Tanto è vero che il Joker di Heath Ledger non fa mai ridere: più che altro, fa davvero tanta paura, è uno psicopatico a piede libero che non ha altre motivazioni tranne quella di “vedere il mondo bruciare”. È l'Anticristo, è un Anarchista. Non ha nome umano, non ha origini, legami. Nulla. È una forza della natura pronta a scatenarsi.

"Vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici?"
È anche la principale qualità del film. Senza nulla togliere al grande lavoro di Nolan e della sua squadra di attori e sceneggiatori, che hanno confezionato un film epico e ambizioso, è Heath Ledger che si fa carico del grosso del peso. La sua inarrestabile ascesa nel mondo criminale mantiene a galla il film anche quando la sceneggiatura fa cilecca. Il problema più evidente de Il cavaliere oscuro è che, come nei film precedenti a Batman Begins, Bruce Wayne non è più al centro della storia: il vero protagonista è Harvey Dent/Aaron Eckhart, il suo arco narrativo è centrale al film e influenza le vite di tutti gli altri personaggi. Lui è il Cavaliere Bianco di Gotham e il suo declino, e conseguente trasformazione in Due Facce, è davvero doloroso, alla faccia di chi accusa Nolan di essere freddo.

Il Cavaliere Bianco di Gotham, Aaron Eckhart
Il ruolo da protagonista di Dent spiega anche perché Nolan abbia voluto includere nel film, in maniera tristemente frettolosa, anche Due Facce. Fino agli ultimi venti minuti, tutto funziona alla grande nonostante qualche caduta di tono. Il duello finale tra Batman e Joker avvince, e la lezione che impara il Joker quando i due equipaggi dei traghetti scelgono di non farsi saltare in aria è impagabile, un alito di speranza in un mondo tetro. Poi, però, Nolan appiccica al finale il confronto tra Batman e Due Facce, buttando via in pochi secondi un cattivo che sarebbe stato perfetto per il terzo film e uno dei villain più interessanti della storia del fumetto. Il tutto, si diceva, per chiudere l'arco narrativo del vero protagonista, ma è una scelta che brucia comunque.
Nolan è poco attento ai dettagli e si lascia sfuggire diversi fili narrativi, ma la lucidità con cui persegue il suoi obbiettivi e le scelte radicali di messa in scena fanno scordare tutti i piccoli problemi e rendono il film un must. Un capolavoro? Probabilmente no, ma una pietra miliare dei fumetti al cinema di sicuro.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, ultimo capitolo della trilogia di Nolan, uscirà nelle sale italiane il 29 agosto, distribuito da Warner Bros. Qui trovate la nostra recensione.