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Red eye

Lasciato da parte il suo genere preferito, il teen-horror, Wes Craven si cimenta questa volta con un thriller dalla storia semplicissima, ma non per questo meno efficace

red eye

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Regia di Wes Craven;
con Rachel McAdams, Cillian Murphy, Brian Cox, Jack Scalia, Jayma Mays

Lisa Reisert (Rachel McAdams) deve prendere l’aereo per tornare a Miami da suo padre, e soprattutto deve tornare al suo lavoro: è infatti la responsabile di uno degli alberghi più prestigiosi della città, che sta per accogliere William Keefe (Jack Scalia), un importante deputato addetto alla sicurezza nazionale. Durante l’attesa del volo di linea che la riporterà a casa la ragazza fa amicizia con l’affascinante Jackson Rippner (Cillian Murphy), e quando il destino vuole che i due siedano accanto sull’aereo sembra proprio che possa nascere tra loro una storia romantica. Le cose però non sono quello che sembrano: ben presto la povera Lisa si accorgerà che l’incontro con Jack non è stato per nulla casuale, e che la vita di suo padre è in pericolo; l’uomo si rivela infatti un killer assoldato per ricattarla, costringendola a partecipare all’assassinio di Keefe. Costretta a 10.000 metri d’altezza, Lisa ha pochissimo tempo per provare a sventare il piano criminale e tentare di salvare suo padre.

Lasciato da parte il suo genere preferito, il teen-horror, Wes Craven si cimenta questa volta con un thriller dalla storia semplicissima, ma non per questo meno efficace. “Red Eye” si presenta infatti un po’ a sorpresa come un prodotto di genere assolutamente godibile: un’opera che punta sicuramente più sulla professionalità della confezione che sulla sua originalità, ma centra pienamente il risultato di divertire ed intrigare gli spettatori. Ciò che affascina maggiormente di questo nuovo lavoro di Craven è la stringatezza e la funzionalità con cui ogni componente del film è stata collaudata; gli 85 minuti di durata della pellicola sono infatti un perfetto concentrato di suspence e di azione, condensati secondo un ritmo narrativo sempre teso ma mai iperbolico. L’intera operazione è poi intelligentemente costruita per dare spazio e risalto ai due protagonisti, coppia affiatatissima e clamorosamente glamour: Cillian Murphy e soprattutto la sempre più sorprendente Rachel McAdams dimostrano di saper tenere in piedi l’intero film con charme e disinvoltura, dimostrando così un’insospettabile carisma ed una notevole presenza scenica: questo non vuol dire che siano già due attori, ma senza dubbio sanno riempire lo schermo. Omaggio più o meno dichiarato alle situazioni ed alle atmosfere create da un maestro come Alfred Hitchcok, “Red Eye” dimostra ancora una volta la spigliata vena creativa di Wes Craven, cineasta che quando vuole conosce alla perfezione l’arte di irretire lo spettatore con uno spettacolo coinvolgente e brioso. Non stiamo parlando di capolavori di grande cinema, sia ben chiaro, ma d’altronde non è neppure questo l’intento del cineasta e della sua opera. All’interno però di un discorso basato sulla rivisitazione divertita – e divertente – di generi cinematografici ben delineati, Wes Craven e soprattutto questo “Red Eye” possono senz’altro dire la loro.